Migliaia di lucci autoctoni tornano a ripopolare le acque del Polesine e del Trevigiano

Sabato 24 Aprile 2021 di Franco Pavan
SEMINA IN ADIGETTO L'assessore Corazzari in prima persona ha liberato i piccoli lucci italici della Fipsas

ROVIGO Natura e volontariato, pescasportiva e attenzione all’ambiente e a chi lo popola: binomi virtuosi che se messi in campo insieme, generano piccoli eventi dal significato simbolico che va ben al di là dell’impegno e degli sforzi anche economici richiesti. Ne è prova il ripopolamento con lucci autoctoni attuata in collaborazione tra le Fipsas di Treviso (capofila del progetto) e di Rovigo. Ospite e supervisore dell’iniziativa l’assessore regionale Cristiano Corazzari. Non è mancato l’appoggio di Lanciatori del Polesine, giovane realtà associativa che promuove il ritorno e il rispetto della fauna ittica con una forte impronta alla divulgazione di una pesca sportiva regolamentata e sostenibile nel bacino tra Adige e Po. Così ieri, come nelle identiche azioni attuate nel Trevigiano, anche nell’Adigetto a San Bortolo sono stati liberati una parte dei 1.300 esemplari di luccio italico forniti dagli incubatoi ittici Menozzi di Sorgà (Vr). Le restanti parti del lotto di semina sono state liberate in Canalbianco, Collettore padano e canale Malopera. In tutto con i ripopolamenti effettuati a Treviso, i piccoli esemplari liberati sono stati oltre 4.000.
«Il valore di queste attività lo danno i comitati Fipsas - ha sottolineato l’assessore Corazzari -. Senza la loro opera, non avremmo tutela e conservazione ittica e ambientale, vigilanza, presidio lungo i fiumi e sarebbe impossibile migliorare i nostri corsi d’acqua».
Motore dell’iniziativa Alessandro Pagliarini, da anni “faro” della promozione di una pescasportiva 2.0 adeguata alla realtà odierna. Con lui sono arrivati in Polesine il presidente del comitato Fipsas trevigiano Flores Modolo e Tommaso Cappuccio responsabile del progetto finanziato con bando regionale. All’opera anche Giovanni Pavan, che guida il comitato federale rodigino.
«È importante - ha detto Emilio Destefani alla testa di Lanciatori - che i tratti di Adigetto e Malopera scelti da Fipsas siano quelli dove la nostra asd da ormai 5 anni effettua ripopolamenti di diverse specie autoctone».
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Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 09:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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