Lagune di pesca nel Delta del Po: per tutelarle diga prolungata di 180 metri

Giovedì 18 Novembre 2021 di Anna Nani
Pesca nelle lagune polesane

PORTO TOLLE  - La produttività delle lagune dipende anche dalla loro manutenzione. Ne sono convinti gli amministratori del Consorzio pescatori del Polesine al punto da aver siglato con il Comune di Porto Tolle una convenzione per ultimare i lavori alla scogliera in prossimità dello sbocco a mare della Busa di Scirocco nella laguna del Canarin. «Abbiamo firmato questo accordo per realizzare un prolungamento di 180 metri della diga già presente – conferma Luigino Marchesini, presidente della struttura consortile -. Ci sono voluti 2 anni di lavoro burocratico, ma ce l’abbiamo fatta e ora è partita la seconda parte di questo progetto ideato dal Genio civile di Rovigo che prevede dei lavori di manutenzione per un totale di 700mila euro».

L’INVESTIMENTO
Con il primo stralcio da 300mila euro finanziato con i fondi regionali (arrivati attraverso il Comune per i danni subiti dalla cosiddetta Tempesta Vaia) è stata quindi rinforzata la diga esistente portandola in quota, i 370mila euro mancanti per il secondo stralcio sono invece stati finanziati con fondi propri del Consorzio. «La speranza è che la laguna ne possa trarre beneficio, per vedere se reggerà la portata del Po bisognerà però attendere che sia messa alla prova dalla natura con le sue piene», evidenzia il presidente ricordando come nelle lagune dell’estremo Delta sia necessario un perfetto equilibrio tra acqua dolce e salata per produrre vongole e cozze. Basti pensare che nello specchio acqueo del Canarin fino al 2013 pescavano 300 persone, in quell’anno la laguna fu protagonista di una storica moria di vongole causata dal persistere della piena del Po: la produzione media di quell’area passò da 20mila quintali a poche migliaia.
 

CANTIERI ATTESI
Ora arrivano questi lavori che hanno il doppio obiettivo di farla tornare a pieno regime produttivo ed evitare che con una piena possa verificarsi una nuova moria di vongole. Tra le iniziative partite o pronte a partire nelle lagune deltine, però, ci sono pure altri interventi come rimarca Marchesini: «Grazie alle linee guida regionali si sta procedendo allo scavo di alcuni canali preesistenti. Grazie ai fondi Vaia, ad esempio, sono in fase di scavo alcuni percorsi interni nelle lagune del Canarin, Barbamarco e in Sacca di Scardovari».

In casa del Consorzio si guarda avanti pensando anche al futuro perché la vivificazione non è mai troppa se si vuole che gli specchi acquei si mantengano produttivi: «Il Genio civile ha altri progetti in pista per i quali abbiamo intenzione di collaborare economicamente – continua il presidente -. A primavera 2022 sarà realizzata una diga a Santa Giulia. Anche questo intervento va a rispondere una richiesta che avevamo avanzato tempo fa. L’azione riguarda l’arginatura che dal Po di Gnocca arriverà verso la bocca di Barricata. Ai primi 200 metri realizzati dal Genio civile andremo ad aggiungere altri 100 metri di diga, arrivando così a un totale di 300 metri di lunghezza per riuscire a convogliare meglio l’acqua, sperando che il canale presente rimanga bonificato».

ECOSISTEMA DA TUTELARE
L’obiettivo è tutelare l’ecosistema del Delta garantendone la produttività: «Per capire gli effetti bisognerà attendere – conclude Marchesini -. Purtroppo in alcune zone il novellame naturale (quello che nasce in maniera spontanea, ndr) si fatica a vedere, ma mai come in quest’annata abbiamo investito in seme, per questo gli interventi fatti sono fondamentali. Nel 2007 sono stati ultimati i lavori e per vedere le lagune floride abbiamo dovuto attendere il 2010».
 

Ultimo aggiornamento: 07:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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