ROVIGO - «Dov’è tuo marito che lo ammazzo. Adesso vi ammazzo tutti, ammazzo te, tuo marito e anche i bambini». Queste, secondo gli atti d’indagine, le frasi che l’allora 17enne Patrick Cavazza avrebbe urlato alla madre prima dell’uccisione del padre Edis, detto Chicco, 45enne sinto, disoccupato, morto per l’emorragia provocata da un colpo ferrato dal figlio alla clavicola sinistra con un machete di quasi mezzo metro, verso le 19.30 del 4 febbraio dello scorso anno, nel campo dove viveva con tutta la famiglia, a Sant’Apollinare, frazione alle porte di Rovigo.
Oggi il giovane è stato condannato con rito abbreviato a 9 anni e 4 mesi per omicidio, già al netto dello sconto di un terzo della pena. La richiesta del pm Giulia dal Pos era stata di una pena finale di 14 anni. Il parricidio si è consumato in un clima di violenza e degrado, come emerso dalle testimonianze e dagli atti d’indagine del processo parallelo, quello all’allora fidanzata del giovane, la 27enne Annalisa Guarnieri, di Adria, che l’11 febbraio scorso è stata condannata in primo grado dalla Corte d’Assise del Tribunale di Rovigo a 21 anni di reclusione per omicidio in concorso, perché secondo l’accusa formulata nei suoi confronti dal pm Maria Giulia Rizzo, che ha coordinato le indagini della Mobile rodigina, non solo sarebbe stata lei a procurarsi due machete, uno dei quali utilizzato dal fidanzato per colpire il padre, comprandoli in una tabaccheria, ma avrebbe anche “rafforzato l’intento criminoso” del ragazzo spronandolo a reagire alle prevaricazioni del genitore, oltre a tenere a bada con un coltello la madre ed i fratelli che si trovavano in una delle roulotte, minacciandoli in modo che non intervenissero a dividere padre e figlio, nel momento in cui l’omicidio si è consumato.
Poi, i due erano fuggiti sull’auto della vittima verso l’abitazione del padre di lei, nel vicino paese di Ceregnano, dove, appena tre ore dopo, era scattato il fermo da parte della Mobile.
Il percorso giudiziario dei due fidanzati si è subito separato in virtù della differenza d’età, visto che per Patrick non ancora 18enne al momento del fatto, tutto è finito a Procura e Tribunale dei minori di Venezia.