Morto Paolo Rigolin, il Muti del Sudamerica, orgoglio italiano partito da Lendinara

Domenica 31 Luglio 2022 di Sofia Teresa Bisi
Il direttore d'orchestra Paolo Rigolin in una foto scattata a Rovigo nel 2009

MONTEVIDEO - Ha rappresentato un motivo di orgoglio per il Polesine nel mondo; definito il Muti del Sudamerica, è scomparso il 29 luglio, all’età di 91 anni, Paolo Rigolin, detto Bruno.

Lendinarese di origine, è venuto a mancare nella sua terra di adozione, Montevideo in Uruguay, ma il suo legame con il Polesine non si è mai affievolito. Nel 2015 è stato insignito dalla Camera di Commercio di Rovigo con un premio tra i 23 “Polesani che hanno onorato la provincia di Rovigo in Italia e nel mondo”.
«Paolo si era diplomato maestro – il ricordo tracciato dal fratello Giuseppe, allora presidente della Camera di Commercio - e prima di partire viveva con me a Contarina, dove era più facile ottenere supplenze scolastiche o corsi di scuola serale per adulti, ma nella nostra famiglia c’è tutta una storia di emigrazioni.

Già a fine ‘800 un fratello del nonno, con moglie e figli, tutti braccianti della zona di Fratta, era partito per l’America in cerca di fortuna».

Paolo Rigolin Era andato in Uruguay nel 1955 a soli 24 anni, poco dopo la grande alluvione; là aveva scoperto la passione per la musica, diventata poi una ragione di vita. Dopo gli studi musicali nel Conservatorio nazionale, il diploma in corno e il perfezionamento in direzione d’orchestra, vennero le molte soddisfazioni della sua carriera, dalla nomina come direttore d’orchestra dell’Audem (Associazione uruguayana di musicisti), a quelle in campo operistico.

Tra i riconoscimenti ottenuti, si ricordano quelli di “Cittadino illustre di Montevideo”; “Ambasciatore internazionale della Cultura”, il Premio Quadrivio nel 1986 e soprattutto la “Stella della solidarietà italiana” conferitagli nel 2003 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per il suo “brillante cammino nel campo musicale” e perché “il suo talento musicale trova particolare stimolo nella formazione dei giovani.
Le sue qualità professionali ed umane hanno ottenuto unanime riconoscimento nella patria d’adozione e in sede internazionale, grazie all’intensa attività che l’ha portato a dirigere orchestre uruguaiane ed estere”. Si spendeva con passione infatti per la direzione dell’Orchestra sinfonica giovanile del Ministero dell’educazione e della cultura, da lui fondata, e per la Scuola nazionale di arte lirica.

I COMMENTI DI VIARO E TENANI
«È una scomparsa dolorosa per la comunità di Lendinara – sono le parole del primo cittadino Luigi Viaro - L’amministrazione partecipa con affetto al dolore della famiglia e dei conoscenti, i tanti che gli hanno voluto bene per tutta la vita, come se non si fosse mai allontanato. Ha infatti mantenuto sempre vividi i legami con i familiari lendinaresi, con i tanti amici musicisti e con i conoscenti che lo stimavano; fino a poco tempo fa tornava regolarmente in Veneto e non mancava mai di portare i suoi saluti». «Lascia nei parenti, amici, conoscenti ed estimatori – dice l’amico Ramis Tenan - un vivo ricordo di persona integerrima, amabile e generosa con tutti».

In suo ricordo, mercoledì 3 agosto verrà celebrata una messa alle 18.15 nel Duomo di S. Sofia. 
 

Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 17:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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