Riaperture dopo il Covid. Molte palestre non riapriranno per i costi troppo alti

Sabato 22 Maggio 2021 di Nicola Astolfi
Palestre, le riaperture costerebbero troppo e i frequentatori sono pochi

ROVIGO - Da lunedì in zona gialla le palestre potranno riaprire a condizione che i locali siano provvisti di sistemi di ricambio dell’aria senza ricircolo. Non tutti, però, potranno sfruttare l’opportunità dopo il lungo stop che ha messo in ginocchio il settore. I contributi a fondo perduto, i cosiddetti “ristori” previsti per aziende e partite Iva, anche a Rovigo hanno lasciato scoperta la maggioranza delle palestre, dove l’attività è svolta da associazioni senza scopo di lucro. «È logico che dopo tanti mesi di stop i problemi economici siano ingenti - spiega Stefano Silvestrini, presidente dell’Associazione sportiva dilettantistica Silver gym - i costi fissi come canoni di affitto, manutenzione di caldaie e impianti di condizionamento, solo per dirne qualcuno, hanno continuato a esserci e a dover essere pagati. Va bene che è stato promesso il credito d’imposta al 60% per cento dell’ammontare mensile del canone, ma intanto l’affitto va pagato».

STAGIONE MONCA
Inoltre si arriva alla riapertura nel periodo in cui di solito i frequentatori cominciano a calare, per l’arrivo della bella stagione. «È un po’ come se la stagione estiva di uno stabilimento balneare iniziasse in settembre», aggiunge Silvestrini. Nella reiterazione delle chiusure, mentre le spese vive non sono scomparse, il rapporto di fiducia con i frequentatori della palestra è rimasto intatto: tanto che chi aveva già pagato l’abbonamento e si è trovato la palestra chiusa a causa degli stop imposti contro la pandemia, da lunedì potrà svolgere gratuitamente l’attività, per compensare così quanto era già stato pagato. Silver gym non aveva proposto di proseguire le attività “a distanza” con le lezioni online, perché «la nostra cultura è seguire passo dopo passo l’esercizio fisico delle persone. E correggere una postura sbagliata è impossibile online. Né ci piaceva la soluzione di spostarci temporaneamente in un giardino o in un parcheggio, anche se di fronte alla palestra passa la pista ciclabile». Tra le linee guida previste per la riapertura ci sono misure come la distanza di due metri fra le persone, percorsi diversi di entrata e di uscita, il divieto di lasciare in luoghi condivisi gli indumenti usati per l’attività fisica.

E mentre sono chiare le regole per le attività fisiche da svolgere in posizione statica, mancano ancora, fa sapere Silvestrini, quelle sui programmi di fitness musicale. Almeno finora.

APERTURE NON PER TUTTI
Il via libera alle riaperture non significa, però, che tutte le palestre lunedì riapriranno. Al club 4Fitness, per esempio, dal 24 maggio le attività riprenderanno all’aperto, ospiti del Prolife park a Roverdicrè per tutta l’estate, agosto compreso. Mentre per la riapertura degli ambienti interni «stiamo facendo una valutazione economica», spiega la presidente del club 4Fitness Barbara Sanna. La decisione sarà presa entro il fine settimana, perché dopo il primo lockdown e gli oltre sei mesi di chiusura iniziati lo scorso ottobre, pesano i mancati incassi dovuti allo stop, mentre le spese per utenze e affitto hanno continuato a correre. «Non potevamo certo disdire le utenze e le bollette nessuno ce le ha stornate. Poi l’estate non è un periodo florido per le palestre: gli accessi resterebbero comunque contingentati e sopra la capienza di 50 persone in contemporanea nelle aree di allenamento, scatta l’obbligo di utilizzare soluzioni tecnologiche o applicativi web, con ulteriori costi a quelli già sostenuti per chi frequenta e chi lavora in palestra». Per questo si sta valutando la situazione, compresa la possibilità di riaprire gli ambienti interni in settembre. «Però l’estate al Prolife park sarà sicuramente in uno splendido contesto verde dove rigenerarsi», conclude Sanna.

Ultimo aggiornamento: 17:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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