Rovigo, ecco le prossime grandi mostre a Palazzo Roverella

Mercoledì 9 Giugno 2021 di Elisabetta Zanchetta
L'iconico bacio fotografato da Doisneau sarà in mostra a Rovigo

ROVIGO - Svelate tutte le mostre in programma dall’autunno 2021 a fine 2022, con palazzo Roncale e palazzo Roverella punti indiscussi della cultura rodigina. Ieri, nella conferenza stampa di presentazione del calendario eventi, il presidente della Fondazione Cariparo, Gilberto Muraro spiegato, alla presenza delle autorità fra cui Roberto Tovo, vicesindaco e assessore alla Cultura del comune di Rovigo e a Giovanni Boniolo, presidente dell’Accademia dei Concordi, partner nella promozione delle esposizioni rodigine, cosa succederà nelle prossime stagioni. 
Da un lato, la Fondazione vuole tarare la programmazione di Palazzo Roncale su importanti rassegne focalizzate sulla storia, le vicende e i protagonisti del territorio del Polesine. Dall’altro, la vocazione di Palazzo Roverella ad accogliere e proporre importanti artisti internazionali o grandi movimenti e temi della storia universale dell’arte. 
 

L’OCCHIO DI DOISNEAU
L’autunno al Roverella vedrà protagonista “Robert Doisneau” (23 settembre 2021 - 31 gennaio 2022), un’ampia monografica curata da Gabriel Bauret. Doisneau è celebre per il più bel bacio della storia della fotografia: protagoniste le effusioni di una giovane coppia, indifferente alla folla dei passanti e al traffico della place de l’Hôtel de Ville di Parigi. Il fotografo cattura la vita quotidiana degli uomini e delle donne che popolano Parigi e la sua banlieue, con tutte le emozioni dei gesti e delle situazioni in cui sono impegnati. Il suo è un racconto leggero, ironico, che strizza l’occhio con simpatia alla gente. Doisneau è stato maestro insuperabile nel catturare momenti di felicità. Insieme a Henri Cartier-Bresson, è considerato uno dei padri fondatori della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada. Parigi, la Francia ma anche l’Italia saranno, poi, al centro di “Renoir e l’Italia” (26 febbraio 2022 - 26 giugno 2022), mostra affidata a Paolo Bolpagni. 
 

RENOIR E L’ITALIA
Seguendo il fil rouge offerto dalla biografia scritta da Jean Renoir, figlio dell’artista e a sua volta celebre regista cinematografico, la mostra racconterà della seconda fase della vita di Renoir, dal viaggio in Italia sino alle opere della vecchiaia, ponendo in risalto l’originalità di un’arte che costituì uno dei primi esempi di quella moderna classicità che sarebbe poi stata perseguita da molti pittori degli anni Venti e Trenta, in particolare in Italia, come sarà evidenziato dai confronti, alcuni dei quali insospettabili, che saranno istituiti nelle sale di Palazzo Roverella. 
 

70 ANNI DALL’ALLUVIONE 
In parallelo, a Palazzo Roncale, ospiterà “70 anni dopo. La Grande Alluvione” (23 ottobre ‘21 – 31 gennaio ’22), a cura di Francesco Jori. La mostra si focalizzerà su come l’evento abbia generato cambiamenti nel tessuto fisico, sociale ed economico del Polesine e indagherà a fondo, oltre al ricordo, alle tragedie personali e sociali, su come i Polesani, grazie anche alle previdenze statali per le aree disagiate e agli aiuti di molti italiani e non solo, abbiano avuto la forza di riprendersi, pur restando estranei all’esplosione industriale che a partire dagli anni ’60 mutò il volto di altre province del Veneto”. 
L’affascinante e inedito appuntamento primaverile di Palazzo Roncale sarà poi con “Giovanni Miani. Il leone bianco del Nilo”, a cura di Mauro Varotto. Il rodigino Miani, definito dal curatore “un Indiana Jones dell’Ottocento”, l’uomo che dedicò la sua vita alla scoperta delle sorgenti del Nilo. L’esposizione cade nel 150. anniversario dalla sua morte, avvenuta nel novembre del 1872 a Nangazisi, attuale Congo. 
 

Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 09:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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