ROVIGO - Funzione pubblica della Cisl denuncia nella cooperativa sociale Corbola Servizi Plurimi con una diffida alla società, e contestuali lettere informative ai sindaci di Ariano Polesine, Corbola, Crespino, Taglio di Po, agli assessori regionali Elena Donazzan e Manuela Lanzarin, e al ministero del Lavoro.
«L'azione legale - spiegano Franco Maisto e Brenda Bergo, componenti della segreteria della Cisl Fp di Padova-Rovigo - segue La decisione del consiglio di amministrazione della cooperativa di aumentare il capitale sociale senza passare per l'assemblea dei soci, per la terza volta in tre anni. Ai lavoratori, che sono soprattutto donne inserite come operatrici socio-sanitarie H24 nelle Rsa di Taglio di Po e Ariano e nella casa di riposo comunale di Crespino, insieme ad addette alle pulizie nella Rsa di Corbola e cuoche nella Rsa di Ariano, è stato chiesto un aumento di capitale di 312 euro nel 2015, di 260 euro nel 2016 e di 1.040 euro quest'anno con stipendi che superano di poco i 1.000 euro». Il bilancio sociale 2017 della cooperativa registra 115 soci e 47 dipendenti e il capitale sociale, secondo il sito internet della cooperativa, è di 78 mila euro. Il modulo per sottoscrivere con 1.040 euro il nuovo aumento di capitale ha previsto, lo scorso maggio, trattenute mensili fisse e l'uso della quota mensile del Tfr in busta paga.
DIFFICOLTÀ FINANZIARIE «Durante l'estate - spiegano alla Cisl Fp - alcune lavoratrici avevano chiesto delucidazioni alla cooperativa per via delle numerose lettere che il presidente Fabio Biolcati stava scrivendo loro dove si segnalavano difficoltà finanziarie legate ad appalti persi e verifiche dell'andamento del bilancio per servizi non molto redditizi». Poi in agosto sono seguite delle lettere informative per comunicare che i lavoratori sarebbero stati convocati singolarmente, per essere informati sulla situazione e sulle decisioni del Cda. «Nei colloqui personali, il presidente ha informato che da settembre i lavoratori che avevano accettato in maggio di pagare l'aumento di capitale, si sarebbero trovati una trattenuta di 100 euro e non più di 30 euro al mese, per coprire gli ammanchi di bilancio della cooperativa, e il prelievo del 25% della tredicesima di dicembre»: a questo punto la Cisl è intervenuta per avere chiarimenti e rilevare la «spregiudicatezza» e la non corretta gestione delle richieste ai lavoratori. «Abbiamo chiesto il quadro finanziario - continuano Maisto e Bergo - e di fermare qualsiasi prelievo. E la risposta del presidente è stata che ha ritenuto di fare così per il bene della cooperativa».
LO STATUTO Tuttavia, denunciano i sindacati, dopo i colloqui individuali richiesti perché l'esperienza insegna che nelle riunioni in assemblea non è possibile avere la presenza di tutti, un ulteriore passaggio è stato fatto il 13 ottobre perché 37 soci hanno rifiutato di sottoscrivere l'aumento di capitale. Da qui, la convocazione di un'assemblea straordinaria per modificare lo statuto della cooperativa e prevedere che la quota sociale sia pari a 2.392 euro, che rappresenta la quota sottoscritta da chi ha accettato l'aumento di capitale. Nella comunicazione si legge: Se la delibera sarà approvata secondo le modalità statutarie, ogni nuovo socio della Cooperativa potrà entrare solo dopo avere accettato di versare questo importo. Così, denunciano alla Cisl Fp, «la Cooperativa modifica il suo statuto obbligando tutti a pagare. E se non potranno pagare, secondo lo statuto, perderanno il posto di lavoro», riferendosi ai «37 che hanno tenuto duro, non ritenendo di dover contribuire a scelte di investimenti non condivise come la partecipazione alla costruzione della Casa di riposo di Porto Tolle, le convenzioni con la Cidas di Ferrara e le commesse di lavanderia industriali». «Ma è questo il modello di cooperazione sociale che merita il territorio polesano?», chiede il sindacato a sindaci del territorio e istituzioni.
Ultimo aggiornamento: 11:56
© RIPRODUZIONE RISERVATA «L'azione legale - spiegano Franco Maisto e Brenda Bergo, componenti della segreteria della Cisl Fp di Padova-Rovigo - segue La decisione del consiglio di amministrazione della cooperativa di aumentare il capitale sociale senza passare per l'assemblea dei soci, per la terza volta in tre anni. Ai lavoratori, che sono soprattutto donne inserite come operatrici socio-sanitarie H24 nelle Rsa di Taglio di Po e Ariano e nella casa di riposo comunale di Crespino, insieme ad addette alle pulizie nella Rsa di Corbola e cuoche nella Rsa di Ariano, è stato chiesto un aumento di capitale di 312 euro nel 2015, di 260 euro nel 2016 e di 1.040 euro quest'anno con stipendi che superano di poco i 1.000 euro». Il bilancio sociale 2017 della cooperativa registra 115 soci e 47 dipendenti e il capitale sociale, secondo il sito internet della cooperativa, è di 78 mila euro. Il modulo per sottoscrivere con 1.040 euro il nuovo aumento di capitale ha previsto, lo scorso maggio, trattenute mensili fisse e l'uso della quota mensile del Tfr in busta paga.
DIFFICOLTÀ FINANZIARIE «Durante l'estate - spiegano alla Cisl Fp - alcune lavoratrici avevano chiesto delucidazioni alla cooperativa per via delle numerose lettere che il presidente Fabio Biolcati stava scrivendo loro dove si segnalavano difficoltà finanziarie legate ad appalti persi e verifiche dell'andamento del bilancio per servizi non molto redditizi». Poi in agosto sono seguite delle lettere informative per comunicare che i lavoratori sarebbero stati convocati singolarmente, per essere informati sulla situazione e sulle decisioni del Cda. «Nei colloqui personali, il presidente ha informato che da settembre i lavoratori che avevano accettato in maggio di pagare l'aumento di capitale, si sarebbero trovati una trattenuta di 100 euro e non più di 30 euro al mese, per coprire gli ammanchi di bilancio della cooperativa, e il prelievo del 25% della tredicesima di dicembre»: a questo punto la Cisl è intervenuta per avere chiarimenti e rilevare la «spregiudicatezza» e la non corretta gestione delle richieste ai lavoratori. «Abbiamo chiesto il quadro finanziario - continuano Maisto e Bergo - e di fermare qualsiasi prelievo. E la risposta del presidente è stata che ha ritenuto di fare così per il bene della cooperativa».
LO STATUTO Tuttavia, denunciano i sindacati, dopo i colloqui individuali richiesti perché l'esperienza insegna che nelle riunioni in assemblea non è possibile avere la presenza di tutti, un ulteriore passaggio è stato fatto il 13 ottobre perché 37 soci hanno rifiutato di sottoscrivere l'aumento di capitale. Da qui, la convocazione di un'assemblea straordinaria per modificare lo statuto della cooperativa e prevedere che la quota sociale sia pari a 2.392 euro, che rappresenta la quota sottoscritta da chi ha accettato l'aumento di capitale. Nella comunicazione si legge: Se la delibera sarà approvata secondo le modalità statutarie, ogni nuovo socio della Cooperativa potrà entrare solo dopo avere accettato di versare questo importo. Così, denunciano alla Cisl Fp, «la Cooperativa modifica il suo statuto obbligando tutti a pagare. E se non potranno pagare, secondo lo statuto, perderanno il posto di lavoro», riferendosi ai «37 che hanno tenuto duro, non ritenendo di dover contribuire a scelte di investimenti non condivise come la partecipazione alla costruzione della Casa di riposo di Porto Tolle, le convenzioni con la Cidas di Ferrara e le commesse di lavanderia industriali». «Ma è questo il modello di cooperazione sociale che merita il territorio polesano?», chiede il sindacato a sindaci del territorio e istituzioni.
