Omicidio Polesella, l'ex compagna di Costantino Biscotto: «Sedotta e tradita»

Venerdì 29 Gennaio 2021 di Alessandro Garbo
ASSASSINATO Il corpo di Costantino Biscotto viene trasportato fuori dall'abitazione
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POLESELLA - Amata e tradita, sedotta e abbandonata. Barbara, nome di fantasia per tutelare la sua identità, è la 55enne rodigina che dal 2007 al 2013 ha avuto una relazione con Costantino Biscotto, trovato morto martedì sera a Polesella in un giallo ancora tutto da decifrare. La rodigina aveva conosciuto l’uomo di Varese sui social e i due avevano iniziato a frequentarsi.

Il 55enne viene descritto come una persona allegra e socievole, pacioso, perfetto casalingo, inguaribile romantico. Costantino aveva impostato la settimana tipo così: dal lunedì al venerdì abitava e lavorava in Piemonte come rappresentante nel settore della meccanica, poi il fine settimana raggiungeva il Polesine per cadere nella braccia della donna.

Ma dietro all’uomo garbato, educato, cuoco che amava riproporre le ricette della tradizione varesotta (anche con ingredienti “forti”, pesanti), si nascondeva un’altra faccia, completamente inaspettata, che Barbara ha iniziato a smascherare. «Un castello di bugie che alla fine è crollato, grazie ad alcune confidenze virtuali: Sono stata contattata su Facebook da un’altra donna e ho scoperto che lei e Costantino avevano trascorso una settimana bianca in montagna. Lui era fatto così. a un certo punto spariva, diventava irraggiungibile al telefono: mi faceva rimanere in pena, a volte pensavo avesse fatto un incidente». E per coprire le vacanze romantiche con l’amante, tra le cime innevate delle montagne, Costantino Biscotto aveva scelto di utilizzare una scusa, che poteva sembrare credibile: «Una volta mi ha telefonato e mi ha detto che non poteva raggiungermi in Polesine, perché la sorella era stata ricoverata d’urgenza in ospedale per un tumore al cervello».

La rodigina, già insospettita dalle precedenti assenze dell’uomo, s’improvvisa detective e smaschera in pochi minuti quell’ignobile inganno: «Grazie all’elenco telefonico online, ho chiamato tutti i Biscotto che abitavano a Cassano Magnago e sono anche stata fortunata perché al secondo tentativo ho parlato proprio con la sorella, stava bene, era in perfetta salute, è rimasta stupita dalla mia telefonata e poi ha aggiunto che lei e Costantino non si sentivano più da anni». Secondo la testimonianza della rodigina, «Costantino aveva una relazione con un’altra donna, ho scoperto uno scambio compulsivo di messaggini e immagini hot sul cellulare, perché lui mi aveva dato carta bianca per dargli una mano con gli ordini da rappresentante e, a un certo punto, erano arrivati alcuni strani messaggi». La 55enne non dimentica i dettagli di quel tradimento, ferite che hanno lasciato il segno: «Costantino partiva dal Piemonte il mercoledì e al pomeriggio si trovava a Monselice con l’amante, consumato il rapporto tornava a Torino. Sulla chat c’era scritto tutto».

Altri dettagli sconvolgenti emergono dalla confessione dell’ex compagna: «Costantino mi aveva giurato che aveva avuto dei problemi economici e avanzava 15mila euro da una precedente relazione intrapresa con una prostituta, ma, solo in seguito, ho scoperto che a Rosangela aveva confidato che avanzava la stessa somma dalla sottoscritta. Insomma, raccontava a tutte le sue donne le solite storie». E a proposito dell’ex vicina di casa, Barbara ammette «che avevo già sospettato una tresca, lei stranamente si era avvicinata a me, sembrava un’amicizia, ma in realtà mi chiedeva spesso dov’era Costantino e a che ora rientrasse a casa». Come mai non ha troncato prima questa tormentata storia d’amore? La polesana risponde che «ho sempre sospettato dei suoi comportamenti, era una persona nebulosa, ma gli volevo bene, con me era buono e gentile, e non ha mai alzato le mani. Non ci sono mai state liti o scenate. Era gentile, premuroso e mi aiutava con un’associazione di volontariato che assiste gli animali. Purtroppo Costantino era ossessionato dal sesso, io ho sofferto tanto, ma, ripeto, gli ho voluto bene. Sono stati sei anni intensi, i primi cinque abbiamo vissuto in Medio Polesine e poi ci siamo trasferiti a Rovigo per pochi mesi. E lì ho scoperto la relazione clandestina con la vicina di casa, a quel punto gli ho preparato le valigie e l’ho sbattuto fuori». Si è più fatto risentire, ha tentato magari un nuovo approccio o le ha chiesto scusa? «Non l’ho più visto, nemmeno sentito. Solo incrociato in macchina in alcune circostanze, quando accompagnava Rosangela a trovare i genitori». 

Ultimo aggiornamento: 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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