Nadia Bala stella dell'Olimpiade in tivù nel programma di Rai 2 "Record"

Giovedì 5 Agosto 2021 di Ivan Malfatto
Nata Bala, atleta e ambasciatrice del sitting volley di Rovigo conduce su Rai 2 "ecord"

ROVIGO - Pronuncia le parole “tirandole” alla Lucky Lucchetta («Ma lui è più sciallo di me», confida) per sottolineare i concetti che le stanno a cure. Sgrana gli occhioni per trasmettere tutta la passione per lo sport paralimpico e i suoi campioni. Riempie lo schermo da sola in carrozzina nella grande palestra bianca.
Nadia Bala, di Rovigo, mamma da 15 mesi e laureanda in diritto dell’economia, è diventata una stella televisiva dell’Olimpiade di Tokyo. È la conduttrice su Rai 2 di “Record. Oltre l’impossibile”, con Andrea Fusco e Maurizio Ruggeri.

Sedici puntate di 45’ che raccontano cento di campioni olimpici e paralimpici. La trasmissione va in onda ogni giorno, fino all'8 agosto ultimo giorno dei Giochi, palinsesti delle gara permettendo, in seconda serata verso le 23,45 e il pomeriggio verso le 16. Gli ascolti toccano anche il milione e mezzo di spettatori.

«È un’esperienza incredibile - racconta Nadia, in carrozzina dal 2013 per una paraparesi - Non avrei mai immaginato una proposta simile. La Rai cercava un’atleta paralimpica per raccontare questo mondo. Hanno visto alcuni miei filmati come ambasciatrice nazionale del sitting volley, o di altre iniziative. Mi hanno chiamato ed è iniziata questa splendida avventura. Abbia registrato tutto in tre giorni al centro Rai di Napoli e alla vicina palestra ex nato. Lavoravamo giorno e notte».

TRASMETTERE PASSIONE
Ora il pubblico si gode il prodotto finito fra una gara e l’altra di Tokyo. Passando da Assunta Legnante (lanciatrice del peso di cui si parlerà oggi alle 16.02, insieme a Cathy Freeman, Gabriella Dorio e altri), a Pietro Mennea, a Marcell Jacobs in un vortice di passione.

«Ecco spero di riuscire a trasmettere alla gente questa passione che hanno gli atleti. È qualcosa di più profondo del puro agonismo. Spero che attraverso il programma lo sport paralimpico diventi punto di riferimento di tanti ragazzi per ritornare alla vita. La soddisfazione più bella è stata quanto mi ha scritto una mamma con un figlio che ha la distrofia. Lui ci ha visto in tivù, si è convinto a fare sport e lei mi ha chiesto dove poteva indirizzarlo».
Il campione che l’ha colpita di più? «Alex Zanardi. Lo conosco di persona, ho fatto fatica a presentare il servizio su di lui, perché mi commuovevo. In questa Olimpiade mi ha impressionato l’oro del quartetto di ciclismo. Mentre sono triste per l’eliminazione di tutte le squadre del mio sport, la pallavolo».
 

Ultimo aggiornamento: 17:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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