OCCHIOBELLO - Dodici ettari di parco fotovoltaico a fianco della tangenziale tra via Eridania e la Statale 16.
IL PROGETTO
I telai fotovoltaici sono infissi nel terreno senza alcun utilizzo di basamenti in cemento. La viabilità interna al parco verrà realizzata su terra battuta senza l'ausilio di ghiaia e asfalti. «La struttura a inseguimento solare - specifica Leccese - è diversa rispetto ai vecchi impianti fissi, produce un effetto assimilabile alle piante dei girasoli. L'ombra proiettata sul suolo dai pannelli, non essendo fissa, mantiene vitale e fertile il terreno agricolo. Allo scadere del periodo di vita dell'impianto fotovoltaico, il proprietario potrà solo riconvertire il terreno all'agricoltura o destinarlo a nuovo impianto fotovoltaico, ma non potrà edificare».
Il Comune seguirà con attenzione l'evoluzione della procedura amministrativa inerente la Valutazione di impatto ambientale, che compete esclusivamente agli organi regionali. «L'amministrazione comunale - conclude Leccese - consegnerà agli organi regionali preposti, attraverso i propri uffici tecnici, una relazione nella quale verranno esplicitati una serie di potenziali criticità da evitare qualora l'impianto venisse realizzato, tra le quali il drenaggio delle acque, i possibili abbagliamenti causati dai pannelli, la connessione tra impianto e cabina di distribuzione dell'energia elettrica».
Contraria al progetto, invece, la Coldiretti Rovigo, che nei giorni scorsi ha esposto uno striscione sulla facciata della propria sede provinciale. Il presidente dell'associazione Carlo Salvan non le manda a dire. «Dopo gli oltre 60 ettari di parco fotovoltaico che potrebbero interessare Loreo, lo stesso destino potrebbe toccare ad altri campi fertili, tra cui quello di Occhiobello, con un progetto di altri 50 ettari di fotovoltaico previsti attorno alla città di Rovigo. Questo significherebbe togliere terre a tutte le famiglie, non solo ai giovani agricoltori, che si vedranno così sottrarre suolo per coltivare o allevare».