Alla casa di cura per l'obesità di Porto Viro 200 interventi all'anno: i risultati presentati in Senato

Giovedì 16 Febbraio 2023
La presentazione dei risultati della clinica di Porto Viro a palazzo Madama
PORTO VIRO - Chirurgia bariatrica, numeri e dati da record per Porto Viro presentati in una sede di eccezione, la sala dei caduti di Nassirya a palazzo Madama in Senato, dove l’equipe medica e la dirigenza del presidio polesano hanno illustrato i risultati raggiunti dall’Unità operativa di chirurgia dell’obesità della casa di cura. In sei anni di attività sono stati oltre 200 i pazienti operati ogni anno, conferendo il riconoscimento di centro di eccellenza dalla Sicob (Società italiana di chirurgia dell’obesità). Si parla di chirurgia bariatrica quando si intende un insieme di interventi necessari per i pazienti obesi, sia per eliminare l’eccesso di tessuto adiposo, sia per prevenire o curare le patologie associate all’obesità. L’obesità si associa poi a diverse malattie, sia di tipo metabolico (diabete tipo 2, colesterolo e trigliceridi elevati), sia tumorale, che a carico dell’apparato cardiovascolare e respiratorio e il paziente deve seguire un lungo percorso di follow-up per garantire il buon esito dell’operazione, attraverso il mantenimento del peso. 
«Secondo il rapporto Meridiano Sanità 2020 - ha spiegato l’ad della casa di cura Stefano Mazzuccato - la riduzione dell’aspettativa di vita causata da sovrappeso e obesità è pari a 2,7 anni e in Italia i problemi causati dal sovrappeso e dall’obesità assorbono circa il 9% della spesa sanitaria, oltre a ridurre il Pil del 2,8%».
Al suo intervento ha fatto seguito il responsabile dell’unità operativa di chirurgia generale del presidio di Porto Viro Andrea Sartori: «L’opzione di operarsi per ridurre l’obesità non è un percorso adatto e consigliabile a chiunque, vanno presi in considerazione numerosi fattori e indicatori: massa corporea, età, statura, genere e storia clinica del paziente».

SEI ANNI DI INTERVENTI 

Finora gli interventi hanno interessato pazienti soprattutto tra i 30 e i 50 anni, nella maggior parte dei casi di donne. «Un’operazione che ha un tale impatto sul corpo non deve essere fatta con uno scopo puramente estetico», ha sottolineato Sartori evidenziando comunque che, nel corso degli anni, molti suoi pazienti operati hanno ricevuto effetti benefici decidendo anche di intraprendere nuovi percorsi di vita prima preclusi per la poca autostima.
«L’obesità e il problema del sovrappeso - ha concluso il senatore Bartolomeo Amidei - spesso travolgono la vita di chi ci convive, e delle rispettive famiglie, perciò le linee di indirizzo per la prevenzione e il contrasto del sovrappeso e dell’obesità, approvate in conferenza Stato-Regioni lo scorso luglio, sottolineano l’importanza di un approccio multidisciplinare al problema per prevenire l’insorgenza della malattia e delle sue complicanze».
 
Ultimo aggiornamento: 08:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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