TAGLIO DI PO - Un incendio che, per l’appunto, è divampato nella tarda serata di domenica proprio attorno all’autovelox che sorge sulla Provinciale 46 a poca distanza dall’incrocio di Mazzorno Destro. Sul fatto che a dare il la alle fiamme possa esserci stata una “manina” sembrerebbero esserci pochi dubbi. Così come sul fatto che, nel caso ci fosse stata un’azione deliberata dietro il rogo, l’autore sia stato quattro volte incauto. Primo perché appiccare deliberatamente un incendio è di per sé un’azione sconsiderata, tanto più a ridosso di giornate che hanno visto i vigili del fuoco impegnati a spegnere roghi nelle campagne di mezzo polesine. Secondo, perché se voleva distruggere le prove di una sua eventuale violazione fotografata dal velox, non sapeva che nella struttura sul posto non è presente alcun archivio, venendo trasmesse le immagini ad un server remoto.
DANNI RIDOTTI
Terzo, perché in ogni caso non è riuscito nemmeno a scalfire il velox, essendo stato l’unico danno provocato la rottura dei lucchetti dell’armadietto blindato cui sono stati costretti i vigili del fuoco nel loro tempestivo intervento, per controllare il quadro elettrico. Quarto, perché se davvero è stato immortalato dal velox, a breve pagherà non solo la multa ma anche le conseguenze del suo gesto. «Ancora non ci sono certezze – spiega il sindaco di Taglio di Po Francesco Siviero – ma dai primi accertamenti è apparsa probabile la natura dolosa dell’incendio, che, grazie anche ai vigili del fuoco, ha fatto danni davvero minimi. Comunque faremo tutte le verifiche del caso». Sull’episodio indagano anche i carabinieri. Il velox di Mazzorno, che “scatta” nel caso qualcuno superi il limite dei 70 chilometri orari in vigore in quel tratto della Sp 45, ha ormai una decina di anni, ma dal dicembre 2019 è stato sostituito con un nuovo impianto bidirezionale.
