ROVIGO - È morto ieri, prima di pranzo, all'ospedale di Rovigo, nel reparto di ortopedia, dopo un mese dal ricovero per la rottura al femore, Michele Ambrosini, noto pizzaiolo. In giovane età aveva lasciato casa ed era stato per vent'anni in Inghilterra, tornando in città tra il 2013 e il 2014, andando ad abitare con la mamma, per poi restare senza una casa, trovando ospitalità e accoglienza alla Casa di Abraham a Grignano Polesine. Il suo mondo era la cucina, preparando da mangiare per gli ospiti della casa. Da circa un anno aveva dato i primi segni di un male incurabile, che nonostante i cicli di chemioterapia e l'intervento all'ospedale di Verona, non gli ha dato scampo. Quando sembrava aver vinto il male, un mese fa, il suo corpo ha iniziato a cedere. Voleva tornare a casa a tutti i costi da quella che era diventata la sua famiglia. Era un grande pizzaiolo. L'ultimo posto dove aveva lavorato è stato il Sebastian Pub di Ferrara. Ha avuto la forza di far partire il circolo Na scarpa e un zocolo, alla Casa di Abraham.
ORSO DAL CUORE TENERO
«Non pensavo fosse così difficile parlare di te, Michele. Sei entrato da noi e subito hai messo la carica in cucina con la massima disponibilità - ha spiegato Susanna Carlesso, presidente dell'associazione con sede in via Stopazzine a Grignano Polesine -. Per tutti eri un orso, ma un orso dal cuore tenero e generoso.
SOLO 52 ANNI
Michele Ambrosini aveva compiuto 52 anni il 16 dicembre. Compleanno fatto in ospedale. Sabato alle 9, nella chiesa parrocchiale di Costa di Rovigo, si terrà il funerale, officiato da don Silvio Baccaro. «Gli ospiti della nostra struttura sono rimasti in 19 - conclude Susanna Carlesso -. La serata di Capodanno è confermata, perchè era la volontà di Michele. Il suo posto in cucina lo prenderò io, come da richiesta dello stesso Michele, sarà una bella eredità».