ROVIGO - È stato una colonna del Tribunale di Rovigo, del quale è stato per anni presidente. Il giudice Michele Bordon si è spento martedì 8 novembre, ad 84 anni, mentre si trovava all'ospedale di Rovigo.
Una figura importante per la città, la sua città. Era entrato in magistratura nel 1969 e aveva svestito la toga solo nel 2013, quando, 75enne, era arrivato al momento di godersi il meritato riposo. Riposo che invece fu turbato dalla improvvisa morte della moglie, sua compagna da una vita, Silvia Malpica, che aveva incontrato sui banchi del liceo classico e che non aveva più lasciato.
CARRIERA E IMPEGNO
Bordon, invece, era riuscito a entrare in magistratura, con un lungo percorso professionale che lo ha visto prima presidente di sezione del Tribunale di Ferrara, poi presidente del Tribunale di Rovigo. Al suo rigore come magistrato ha sempre abbinato anche un impegno pubblico, come ricordato anche dall'avvocato Luigi Migliorini, che nelle pagine del suo libro L'eccentrico liberale, ha ripercorso alcuni momenti della campagna referendaria contro l'abrogazione della legge sul divorzio, che vide l'allora giovane magistrato rodigino partecipare agli incontri del fronte filodivorzista, risultando sempre convincente grazie ai suoi toni pacati e autorevoli.
Socio dell'Accademia dei Concordi, della quale è stato anche nel consiglio direttivo, era appassionato di musica classica e lirica, e amava viaggiare. Anche il figlio Gianluca ha scelto la via della magistratura, giudice della Corte d'Appello di Venezia, mentre la figlia Paola è un rinomato medico endocrinologo, che fa parte dell'equipe specialistica per la diabetologia dell'Ulss Polesana.
Oltre ai due amati figli, il giudice Bordon lascia i cinque adorati nipoti. Il suo funerale sarà celebrato domani, 12 novembre, alle 10.30 nella chiesa di San Bortolo.
