Clochard muore carbonizzato nel furgone trasformato in abitazione

Giovedì 3 Febbraio 2022 di Francesco Campi
Cosa è rimasto del furgone dopo l'incendio

CASTELMASSA - Era nato a Castelmassa l'anziano clochard che è morto nel rogo del furgone che aveva trasformato in un'abitazione di fortuna, a Roma, in via Angelo Emo, una grande strada ad un passo dalle mura della Città del Vaticano. Si chiamava Mario Antonio Furini ed aveva 82 anni. Erano almeno tre anni che viveva a Roma, dentro al suo pullmino Volkswagen bianco, parcheggiato fra i platani dello spazio fra le due corsie, utilizzato come area di sosta, sul lato destro della chiesa di Santa Maria delle Grazie al Trionfale. Ad un passo dall'ingresso dei Musei Vaticani.
Mario il clochard era ormai una figura conosciuta per i residenti ed i commercianti della zona.

E sono stati proprio loro ad accorgersi che stava bruciando qualcosa, l'altra mattina, verso le 10.30. Del fumo acre fuoriusciva infatti dall'interno del furgone, ma a chi ha bussato al portellone non è arrivata nessuna risposta.

I COMMERCIANTI

La preoccupazione, intanto, ha iniziato a crescere ed in più d'uno, compreso un carrozziere, hanno tentato di aprire il pullmino, e, poi, di spegnere l'incendio che stava ormai cominciando a divampare, utilizzando gli estintori degli uffici e dei negozi e tubi dell'acqua. Fino all'arrivo dei vigili del fuoco, che hanno aperto il portellone e domato le fiamme. Ma ormai per Mario non c'era più nulla da fare. Più che le ustioni, riportate prevalentemente alle gambe, ad ucciderlo sembrerebbe essere stato il fumo, che ha riempito i suoi polmoni, intossicandolo. La causa del rogo è stata individuata in un fornellino da campeggio, che utilizzava per cucina e e per riscaldarsi.

VITA ERRANTE

Difficile ricostruire una vita errante e capire, ora che Mario non può più raccontare, quali siano state le strade che ha percorso nella sua tutto sommato lunga vita e che lo hanno portato lì, in quel luogo, in quel pullmino. Da solo. A Castelmassa non sembrano affiorare ricordi recenti di una sua presenza. Anche il già sindaco di lungo corso Eugenio Boschini, primo cittadino dal 2009 al 2019, frugando nella sua memoria non sembra associare ricordi al nome della vittima. Questo sembrerebbe lasciar presuppore che, dopo essere nato a Castelmassa, poi Mario non abbia poi vissuto a lungo in quelle zone. O che, comunque, già da tempo avesse iniziato il suo peregrinare fuori dagli schemi. Chi lo conosceva lo descrive come una persona affabile ma riservata, che amava i fumetti e le figurine. Infatti, nel suo furgone ne aveva accumulati di ogni tipo. Carta che ha alimentato il rogo.
 

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