ROVIGO - La città si prepara a dare l’ultimo saluto ad Alessio Picelli, ritrovato senza vita il 14 agosto a New York, insieme all’amico e socio Luca Nogaris.
INCHIESTA ANCHE IN ITALIA
La Procura di Roma, due settimane fa, aveva aperto un’inchiesta in relazione alla morte dei due rodigini. Entrambi si trovavano negli Stati Uniti per questioni di lavoro e i corpi sono stati ritrovati da un terzo socio, rientrato in Italia dopo aver risposto alle domande degli inquirenti. Secondo l’ipotesi formulata dalla polizia di New York, il decesso sarebbe riconducibile all’uso di sostanze stupefacenti. Il procedimento avviato a Roma, coordinato dal sostituto Gianfederica Dito, è al momento contro ignoti. Si procede per il reato di morte come conseguenza di altro reato e violazione della legge sugli stupefacenti. Nell’incartamento, inoltre, finiranno i risultati delle autopsie svolte al Queens hospital center. I familiari di Nogaris non credono all’ipotesi overdose e si sono rivolti anche a un avvocato, Elena Gagliardo del foro di Rovigo, per curare i rapporti con il Consolato statunitense e monitorare da vicino l’evolversi della vicenda. Sul caso si è mossa in seguito l’amministrazione comunale di Rovigo, tramite gli uffici del municipio, per seguire la lunga e complessa operazione del rimpatrio della salma. Nel frattempo sta proseguendo la raccolta fondi avviata da Posse rossoblù (tifoseria della Rugby Rovigo), esercenti e privati cittadini per aiutare in maniera concreta i genitori di Luca Nogaris e l’ex moglie Stefania Zambon. L’appello sui social degli amici: «Continua la raccolta fondi per riportare a casa la salma di Luca Nogaris alla pizzeria Terzo tempo, al Bar Barrique, alla pizzeria Da Nino e sull’Iban dedicato di Banca Reale IT13G0313811700000013399696 intestato a Stefania Zambon». La raccolta solidale al momento ha superato i 1.500 euro. Di pari passo, continua la raccolta sulla piattaforma online Gofundme e dato aggiornato a ieri alle 14, ci sono state 24 donazioni per una cifra provvisoria di 970 euro.