Aumenta la conta dei morti, altri sette deceduti in 24 ore, 21 in tre giorni

Venerdì 8 Gennaio 2021 di Francesco Campi
LA SPERANZA L'unica via d'uscita dalla situazione sono i vaccini per larghe fasce di popolazione

ROVIGO Altre sette morti Covid fra i residenti in Polesine, in media esatta con i due giorni precedenti, per un totale di 21 morti in tre giorni. Un numero che conferma la difficoltà del momento. Cinque delle persone decedute si sono spente in ospedale, un 91enne e una 80enne altopolesani in Malattie infettive a Rovigo, una 88enne e una 85enne, sempre dell’Alto Polesine, in Area medica Covid a Trecenta, e un bassopolesano di appena 62 anni, che era invece ricoverato in Terapia intensiva al San Luca. Resta altissima la pressione sugli ospedali: i ricoverati totali calano da 140 a 138, ma restano sempre 20 i posti letto occupati in Terapia intensiva a Trecenta, e c’è sempre un ulteriore paziente di area critica in Rianimazione a Rovigo. 
LE GUARIGIONI
Un raggio di speranza arriva dalle guarigioni, ieri ben 153, che hanno superato il numero di nuovi contagi di giornata, 109, più della metà dei quali, 55, in persone già tracciate ed in isolamento. Ma l’incidenza, il rapporto nuovi positivi su persone testate, che dà la misura della diffusione del virus, nell’ultima settimana resta vicina all’8%, 7,86%, che è uno dei dati più alti mai registrati in Polesine. La speranza a lungo termine, invece, è quella riposta nel vaccino, con l’autorizzazione del vaccino Moderna che dovrebbe garantire entro breve maggiori garanzie di afflussi di dosi anche all’Italia, che sta procedendo spedita ma che al momento dipende unicamente dalla fornitura di Pfizer. Anche in Polesine le inoculazioni procedono a spron battuto: ieri i vaccinati hanno raggiunto quota 3.530 e c’è anche un primo dato incoraggiante sul leggero aumento dell’adesione da parte del personale delle case di riposo, cresciuto dal 66% registrato nei primi giorni di campagna vaccinale al 73% del 6 gennaio.
PROFILASSI
In particolare, il 17% ha esplicitamente negato il proprio consenso al vaccino, mentre il restante 10% degli operatori non è risultato idoneo, perché in malattia o perché al momento con positività in corso. Riguardo agli ospiti delle Rsa, scende invece di qualche punto percentuale il tasso di vaccinazione, da circa il 95% al 90%, anche se è soprattutto per effetto della non idoneità alla somministrazione, per lo più a causa della condizione di positivo o, comunque, con una guarigione accertata in un lasso temporale inferiore alle quattro settimane, che è la finestra temporale giudicata idonea per procedere con l’inoculazione anche in chi ha già avuto il Covid, che viene comunque vaccinato se, appunto, guarito da almeno un mese. È invece praticamente totale l’adesione alla vaccinazione da parte del personale sanitario, medici, infermieri e operatori dell’Ulss Polesana, medici di famiglia, pediatri e odontoiatri, nonché personale delle strutture private. Ieri, fra l’altro, è ripresa la vaccinazione alla Casa di cura Città di Rovigo e alla Casa di cura di Porto Viro, con altri 60 dipendenti per struttura che si aggiungono ai 60 di martedì. Tanti ne saranno vaccinati anche oggi e domani, per arrivare così a 240 dipendenti per ciascuna delle due case di cura. 
CASE DI RIPOSO
Ieri sono state vaccinate in tutto 590 persone, 360 operatori sanitari e 230 fra operatori e ospiti delle Rsa. In particolare, ieri è stata la volta della casa di cura La Residence di Ficarolo, che ha da poco visto spegnersi il focolaio dei mesi scorsi. Oggi continueranno le vaccinazioni a La Residence e si partirà anche con gli Istituti Polesani, oltre che con la casa di riposo di Corbola. «Finora – sottolinea il dg dell’Ulss Antonio Compostella - siamo riusciti, nonostante le difficoltà organizzative dovute in particolare alle consegne, a non sprecare alcuna dose di vaccino preparata. È importante sottolineare anche l’aumento dell’adesione tra gli operatori delle Rsa. Speriamo che continui ad aumentare per la sicurezza di ospiti e operatori stessi. Continuano, infatti, le nuove positività tra gli operatori, più che tra gli ospiti, per sottolineare l’importanza della campagna di vaccinazione». Dei 23 nuovi contagi emersi ieri nelle case di riposo, 14 sono di operatori, 9 di ospiti: 5 ospiti e 8 operatori all’Opera Pia Francesco Bottoni di Papozze, 4 ospiti e un operatore al Sant’Anna di Villadose, due operatori al Csa di Adria, uno all’Iras di Rovigo, uno alla Residenza San Salvatore di Ficarolo e uno anche alla Casa Albergo di Lendinara.
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Ultimo aggiornamento: 08:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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