Rovigo fanalino di coda in Veneto per gli spazi vietati alle auto

Martedì 4 Maggio 2021 di Elisabetta Zanchetta
Auto parcheggiate sui marciapiedi di corso del popolo

ROVIGO - La città è fanalino di coda, nel Veneto, per la presenza di aree pedonali, ovvero quelle zone, definite dal Codice della Strada, interdette alla circolazione dei veicoli, salvo quelli in servizio di emergenza, i velocipedi e i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacità motorie. In città via Bedendo e via Zanella sono le uniche due strade a essere ‘isole pedonali’. Tutto il resto del centro storico è liberamente accessibile alla sosta e al transito di chiunque sia in possesso di un permesso rilasciato dalla Polizia municipale (Zona a traffico limitato - Ztl). 
Lo sottolinea la Fiab, Associazione Amici della bici di Rovigo, aggiungendo con rammarico che, così continuando, si dimostra disinteresse a proposito del fatto che “il centro città rappresenta un’area di pregio storico-architettonico, con palazzi che ospitano mostre di richiamo, con istituzioni culturali, teatri, ristoranti e negozi o “semplicemente” con una forte presenza di pedoni e ciclisti”. La compagine prosegue la propria riflessione, constatando che “in tante altre città d’Italia non è così, e dobbiamo andare lontano per trovare esempi opposti. Leggendo i dati forniti dalla Regione Veneto, elaborati dalle indagini Istat 2019, emerge come Rovigo svetti per essere il capoluogo regionale con la più bassa quantità di metri quadri di aree pedonali ogni 100 abitanti. Noi ci attestiamo su un misero 2,3 mq. contro i 17,1 di Verona, i 21,6 di Vicenza, i 22,8 di Treviso, i 32,5 di Belluno, gli 85,6 di Padova e gli inarrivabili 501 di Venezia”.
L’APPELLO
Nonostante il desiderio della comunità rodigina di avere aree di questo tipo sia stato ben espresso dall’indignazione cittadina per la “sosta selvaggia” in piazza Umberto Merlin, non ci si rende conto che, in realtà, tutte le altre zone del centro storico soffrono della stessa situazione. Fiab lancia un forte messaggio: estendere l’area pedonale a tutto il cuore della città, da via Angeli a via Cavour e da via X Luglio a piazza Garibaldi. 
«Ad oggi, si è deciso di estendere (finalmente) il divieto di sosta a via X luglio e via Cavour, ma non si è definita esplicitamente l’area pedonale - prosegue Fiab - inoltre piazza Merlin non è tecnicamente un’area pedonale, la segnaletica verticale interdice solamente la sosta”.
TUTELA DELLA VIVIBILITÀ
L’associazione lancia una serie di interrogativi provocatori per scuotere l’opinione pubblica e far riflettere sull’importanza di preservare la vivibilità cittadina: “Sulla base di quale principio dobbiamo sacrificare alla “sosta selvaggia” le zone più belle della città? Riteniamo veramente che il nostro centro storico sia degno di essere poco più di un mero parcheggio? Senza auto sarebbe più facile garantire il distanziamento sociale delle persone a passeggio e si darebbe più spazio alla visibilità delle vetrine e ai plateatici. Per una città che aspira a candidarsi a capitale della cultura – conclude Fiab - vogliamo essere attrattivi e offrire spazi cittadini da vivere o uno slalom tra auto che occupano piazze e vie centrali e pure ne offuscano la visione?”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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