Dress code alle borsiste: libero Bellomo. Ma a giudizio per atti persecutori: «Scriverò un romanzo, ho tanto da dire»

Giovedì 17 Settembre 2020
Dress code alle borsiste, libero l'ex giudice Bellomo. Ma torna a processo per atti persecutori
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Torna libero l'ex giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo. Il gup del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli ha accolto l'istanza dei difensori di Bellomo, sostituendo la misura cautelare degli arresti domiciliari con quella meno afflittiva del divieto di avvicinamento. Lo ha deciso nell'ambito dell'udienza preliminare al termine della quale Bellomo è stato rinviato a giudizio per atti persecutori.

Nell'ambito di questo procedimento, coordinato dal procuratore aggiunto Roberto Rossi e dalla pm Daniela Chimienti, Bellomo era stato arrestato la prima volta l'8 luglio 2019. Venti giorni dopo il Tribunale del Riesame aveva revocato la misura cautelare disponendo l'interdizione per dodici mesi. La Procura aveva poi impugnato e dopo la pronuncia favorevole della Cassazione, nuovi giudici del Tribunale della Libertà di Bari, il 10 luglio scorso, avevano ripristinato la misura degli arresti domiciliari, oggi revocata. 

IL COMMENTO DI BELLOMO
«Casomai la persecuzione amorosa l'ho subita io - ha detto l'ex giudice del Consiglio di Stato - Scriverò romanzi anche perché di cose da dire ne ho tante su questa storia che non ho detto e prima o poi dovrò farlo.

C'è molto di più, molto di più e di peggio».

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LA VICENDA PROCESSUALE
Il gup  Mastrorilli ha però rinviato a giudizio l'ex giudice Bellomo per il reato di atti persecutori (riqualificato rispetto all'originaria accusa di maltrattamenti) su due donne, ex borsiste della sua Scuola di Formazione per la preparazione al concorso in magistratura “Diritto e Scienza, alle quali avrebbe imposto anche dress code. Il processo inizierà il 3 dicembre 2020 dinanzi al Tribunale monocratico. 

Il giudice, come già avevano fatto il Riesame e la Corte di Cassazione in fase cautelare, ha riqualificato in violenza privata l'accusa di estorsione contestata a Bellomo e ha dichiarato il non luogo a procedere per questo reato per intervenuta prescrizione. L'accusa era relativa ad un episodio del 2011 ai danni di un'altra ex corsista, per averla costretta a lasciare il lavoro in una emittente locale. 


Il gup del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli, al termine dell'udienza preliminare nei confronti dell'ex giudice Bellomo, ha rinviato a giudizio anche l'ex pm di Rovigo Davide Nalin, accusato di concorso nei maltrattamenti su alcune ex borsiste della Scuola di Formazione per la preparazione al concorso in magistratura
Diritto e Scienza. È stata stralciata la posizione dell'avvocato barese Andrea Irno Consalvo, organizzatore dei corsi all'interno della Scuola, accusato di false informazioni al pm per aver «taciuto quanto a sua conoscenza» sui rapporti tra Bellomo e le corsiste.

  Andrà invece a Roma la parte del procedimento nei confronti di Bellomo relativa alle presunte calunnie e minacce nei confronti dell'attuale presidente del Consiglio Giuseppe Conte.  Il giudice, infatti, si è dichiarata incompetente per territorio con riferimento a quella vicenda e ha stralciato le due imputazioni disponendo la trasmissione degli atti a Roma. Le calunnie e le minacce sarebbero state commesse ai danni di Conte, all'epoca vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, e di Concetta Plantamura, rispettivamente ex presidente ed ex componente della commissione disciplinare chiamata a pronunciarsi su Bellomo quando nel 2017 fu sottoposto a procedimento disciplinare, poi destituito. 

Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 08:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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