Minaccia con un coltello la moglie e i carabinieri intervenuti: scattano le manette

Mercoledì 11 Novembre 2020 di Francesco Campi
Ancora un caso di minacce e comportamenti violenti contro una donna

ARIANO POLESINE - In un acceso litigio, ha perso le staffe e la ragione, arrivando a minacciare la compagna e perfino i carabinieri, intervenuti in forze e di gran carriera, brandendo un coltello. Non un coltellaccio, bensì un coltello di quelli che servono per tagliare le torte, comunque intimidatorio e minaccioso, tanto che il gesto sconsiderato gli è valso un arresto in flagranza per resistenza a pubblico ufficiale. 
Il fatto è accaduto la scorsa notte in un’abitazione di Ariano Polesine, che è stata teatro di una violenta lite fra l’uomo e le sua convivente.

La donna, preoccupata per l’ira incontrollabile del compagno, che sembrava non voler placarsi, ha telefonato al 112 per chiedere aiuto. La sua chiamata allarmata ha subito messo in moto i carabinieri, che sono accorsi con estrema rapidità temendo che quanto riferito con voce angosciata dalla donna potesse sfociare in un qualche accadimento ben più grave. 

LITE VIOLENTA
L’attenzione sul tema delle violenze di genere, infatti, è ora altissima. Fortunatamente, in questo caso, tutto è rimasto al livello di sfuriata minacciosa. Già dopo pochi minuti dalla telefonata, in ogni caso, nell’abitazione sono intervenuti i militari della Stazione di Ariano Polesine e anche i colleghi dell’Aliquota radiomobile di Adria. A conferma di come la cosa sia stata presa molto seriamente. L’uomo, Nico Pacella, 38 anni, già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti di polizia, non accennava a placarsi. E la sua furia non è sbollita nemmeno dopo l’ingresso nella sua abitazione degli uomini in divisa. Anzi, la loro presenza sembra averlo ulteriormente fomentato, tanto che anche contro di loro si è rivolto in modo minaccioso brandendo ancora il coltello tagliatorte. 

MINACCE AI MILITARI
I carabinieri sono abilmente riusciti a evitare che il muoversi scomposto dell’uomo potesse avere gravi conseguenze e lo hanno immobilizzato, per poi procedere con il suo arresto in flagranza, autorizzato dal pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Sabrina Duò. Hanno poi accompagnando il 38enne nella camera di sicurezza della caserma di di Adria, dove ha trascorso il resto della notte fino a quando, ieri mattina, non è stato accompagnato in Tribunale a Rovigo per comparire davanti al giudice per la direttissima. L’udienza si è celebrata nella tarda mattinata, con il giudice che ha convalidato l’arresto e ha disposto per l’uomo, in attesa della prossima udienza dopo il rinvio per la richiesta dei termini a difesa, la misura cautelare dell’obbligo di firma, ovvero di presentazione alla polizia giudiziaria.
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Ultimo aggiornamento: 12:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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