Il Covid sguarnisce anche gli ambulatori medici dei paesi

Venerdì 4 Dicembre 2020 di Francesco Campi
ATTACCHI GRATUITI I medici sono sotto pressione in un momento di difficoltà sanitarie mai viste prima

ROVIGO «Capisco il momento di ansia generalizzata, ma non è accettabile che ci siano attacchi verso i medici. Eppure, ci sono state persone impaurite e incattivite, che se la sono prese con il proprio medico di famiglia perché erano finiti i vaccini antinfluenzali, come se fosse colpa loro, e altri che invece li hanno tempestati di telefonate, a ogni ora del giorno e della notte, per aspetti legati a isolamenti, certificati o tamponi: ci vuole pazienza e bisogna rendersi conto del momento di epocale difficoltà che tutti i medici stanno vivendo».
L’ORDINE POLESANO
La pazienza come medicina per calmare le acque è la “prescrizione” che arriva dal presidente dell’Ordine dei medici di Rovigo Francesco Noce, che evidenzia la complessità della situazione: «In questo momento, fra l’altro, ci sono tre medici di medicina generale che sono positivi, uno dei quali, di Costa, ricoverato. Per un altro siamo in attesa proprio in queste ore dell’esito del tampone molecolare. Ovviamente, si sono contagiati sul posto di lavoro, perché i medici di famiglia sono esposti a un rischio altissimo e continuo. Con conseguenti disagi, perché in qualche caso, proprio in considerazione del rischio, si cerca di stare separati dai propri familiari. Mi risulta che si siano stati anche tre contagi per quanto riguarda i medici di medicina generale, le guardie mediche. E questo con ricadute pesanti su tutto il sistema della medicina territoriale. Anche perché si sono già delle lacune pesanti».
BANDO DESERTO
Il riferimento è ai tre posti di medico di medicina generale per i quali è andato deserto l’ultimo bando. Si tratta di due posti fra Bergantino, Castelmassa Castelnovo Bariano e Melara, in particolare negli ambulatori di Castelnovo Bariano e Melara, per 1.500 assistiti ciascuno, nonché di quello dell’ambulatorio di Ariano, che copre anche i comuni di Taglio di Po e Corbola, per altri 1.200 pazienti. Il nuovo bando, prevede che in mancanza di domande l’Ulss possa attingere anche ai laureati che stanno ancora frequentando il corso di formazione in medicina generale. «Si fa una grande fatica, non ci sono medici per colpa della programmazione errata negli anni scorsi, noi sono almeno dieci anni che denunciavamo questa situazione e l’epidemia ha solo esasperato la situazione latente. Fra un po’ rischiamo di avere altre due zone scoperte da medici di medicina generale, perché alle tre se ne sommano altre due. Mancano i medici anche per la guardia medica, la situazione sta diventando davvero difficile. Come Ordine insieme all’Ulss ci stiamo attivando per cercare di fronteggiare questo problema delle zone carenti, ma non è facile, se non riusciremo a trovare medici disponibili l’unica soluzione sarà quella di aumentare i massimali per singolo medico, anche se questo significa aumentare i carichi di lavoro in un momento già difficilissimo».
CITTADINI ESASPERATI
Il rammarico del presidente Noce sembra essere nella percezione di una difficoltà di comprensione da parte della popolazione di queste difficoltà: «In questo periodo i medici sono subissati di lavoro. Perché accanto a quello che c’era tradizionalmente, e fortunatamente ancora di influenza ci sono stati solo pochi casi rispetto al passato, credo sia per un insieme di fattori, sia per la maggiore diffusione del vaccino che per l’utilizzo delle mascherine e l’attenzione al distanziamento, ora c’è tutto il lavoro aggiuntivo legato al Covid, con i problemi connessi per i certificati, i tamponi, il tracciamento e gli isolamenti, per gli attestati di fine quarantena. Non possiamo far altro che vivere alla giornata. Speriamo di aver raggiunto il picco di questa seconda ondata, quello che è certo è che situazione non è ancora per nulla tranquilla e se dovesse ripresentarsi un’ulteriore ondata fra gennaio e febbraio sarebbe pesantissimo. Il Natale è importantissimo, sotto tanti aspetti, però prima di tutto viene la salute. Perché è vero che la salute non è tutto, ma senza la salute tutto il resto è niente. Pensiamo a uscire da questa situazione prima possibile».
LE SPERIMENTAZIONI
Tutto questo non impedisce di portare avanti anche importanti sperimentazioni: «Come medicina territoriale - spiega Noce - stiamo portando avanti la sperimentazione sull’idrossiclorochina, in accordo con la Pneumologia, è un vasto progetto cui partecipa un gruppo di medici di Rovigo, approvata dal comitato etico e scientifico. Qui è stata usata con risultati soddisfacenti anche in passato, per cui magari faremo anche sul lavoro retrospettivo. Ovviamente con tutte le precauzioni del caso».
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Ultimo aggiornamento: 08:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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