Levata di scudi contro il progetto del maxi-pollaio: abitanti pronti a dare battaglia

Martedì 20 Dicembre 2022 di Giannino Dian
L'allevamento di polli di via Alessandria a Taglio di Po

TAGLIO DI PO - Dopo quella di “Paese del canto e della musica”, Taglio di Po potrebbe acquisire una seconda denominazione: “Taglio di Po, territorio destinato ai pollai”. A scatenare la polemica, la prospettiva di un altro grande pollaio all’orizzonte. A settembre, infatti, la Società agricola agraria Erica, che ha già quattro allevamenti nel delta - di cui due a Taglio di Po, in via Parco delta del Po (strada provinciale 46) e via Alessandria - ha presentato un progetto di ampliamento per circa 300 mila capi a circa 300 metri dalla villa veneta settecentesca “Ca’ Nani” e poco più distante da un’altra settecentesca villa veneta “Ca’ Zen”, quasi a ridosso dell’argine destro del Po di Venezia. 


È bene ricordare che questa società Erica nel 2018 si è vista bocciare dal Comitato Via Provinciale con un giudizio di compatibilità non favorevole un progetto per un triplo insediamento a Polesine Camerini di Porto Tolle. Giovedì scorso, la Società Erica ha presentato il progetto in videoconferenza su piattaforma Facebook e ora c’è fino al 28 dicembre per presentare alla Provincia osservazioni da parte di cittadini, enti, associazioni e istituzioni come il Comune e l’Ente Parco. 

IL PROGETTO 

Spiega l’ex assessore all’urbanistica e lavori pubblici Davide Marangoni: «Il progetto per l’impianto “PO5” è stato presentato nel 2017 in Comune per le necessarie autorizzazioni edilizie e in Provincia per l’Autorizzazione integrata ambientale. Comune e la Provincia avevano concordato che il nuovo insediamento avicolo non serviva a ospitare ulteriori capi ma ad alleggerire la “densità” di capi degli altri stabilimenti. Era poi stato prescritto il non aumento di CO2 oltre una serie di compensazioni ambientali che si dovrebbero concretizzare con, la revisione di via Alessandria e il rifacimento dell’incrocio che accede alla Provinciale 46. Mi auguro che il sindaco faccia i doverosi approfondimenti del caso e non derubrichi la delicata questione ad un banale “la colpa è di quelli che c’erano prima di noi” visto quanto già fatto». Replica la sindaca Laila Marangoni: «Qualsiasi variazione alle precedenti autorizzazioni saranno attentamente valutate e monitorate dalla mia amministrazione». 

OBIETTIVO TURISMO 

Sulla questione interviene pure Maria Adelaide Avanzo, componente del consorzio di promozione turistica del delta e consigliere del Gal Polesine Delta del Po; è sua Villa Ca’ Zen, a poche centinaia di metri dal sito dove potrebbe nascere un nuovo maxi pollaio. «Dobbiamo decidere dove si vuole andare, considerando che siamo nel cuore del Parco Delta del Po, un territorio prezioso per le sue peculiarità e riconosciuto a livello mondiale come Riserva MaB Unesco. Se siamo un territorio vocato allo sviluppo di un turismo sostenibile è necessario valutare attentamente la tutela, la custodia e la valorizzazione del nostro territorio. Se non ci crediamo, apriamo le strade alle trivelle. Serve consapevolezza e responsabilità a tutti i livelli. Chi ci sta governando guardi a un futuro per l’intera comunità e non meramente a interessi economici».

ALLARME COMITATI 

Si mobilita anche il Comitato di Mazzorno Destro. «A nome di tutti i cittadini della frazione di Taglio di Po, per la vicinanza al sito dove è previsto questo nuovo centro zootecnico avicolo PO5 con la presenza di circa 300mila capi, manifesta una forte preoccupazione e contrarietà dal punto di vista della salute pubblica per l’aumento significativo di Co2 e di Pm10. Sono in programmazione una serie di interventi coinvolgendo, oltre la comunità di Taglio di Po, anche i comuni limitrofi interessati all’impatto ambientale quali, Adria, Ariano nel Polesine e Loreo per cui è certo l’inizio di una vera battaglia ecologica-ambientale al fine di tutelare la salute dei cittadini e la crescita socio-economica e turistica del Delta».
 

Ultimo aggiornamento: 16:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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