Partono i lavori per bonificare i terreni dove sorgeva la discarica di fluff a Mardimago

Martedì 26 Aprile 2022 di Elisa Barion
Gli incendi del settembre 1997 alla discarica di Mardimago

ROVIGO - Un passo in avanti nell’iter che porterà alla bonifica e messa in sicurezza della discarica di fluff di Mardimago. Con una determina dirigenziale firmata dal dirigente del settore Ambiente di Palazzo Nodari Michele Cavallaro, è stato nominato il responsabile unico del procedimento, il cosiddetto Rup, nonché direttore dell’esecuzione del contratto (Dec) «inerente l’affidamento dei lavori di bonifica e messa in sicurezza permanente del sito di interesse regionale di Mardimago. Fase 1 aggiudicati all’operatore economico Ecostile srl con determinazione n. 831 del 16/03/2022».
Si tratta dell’ingegnere Elena Zambello, in forze alla sezione Ambiente ed ecologia, nominata «alla luce del curriculum del dipendente depositato agli atti dell’ufficio Personale ed in considerazione della professionalità specifica e dell’esperienza acquisita in materia».

Sarà lei a occuparsi del «coordinamento, la direzione ed il controllo tecnico-contabile dell’esecuzione del contratto che sarà stipulato dalla stazione appaltante, in modo da assicurarne la regolare esecuzione nei tempi stabiliti ed in conformità alle prescrizioni contenute nei documenti contrattuali e nelle condizioni offerte in sede di affidamento».

L’APPALTO
La ditta che ottenuto l’incarico di svolgere i lavori di bonifica e messa in sicurezza dell’area, come si legge nel documento dirigenziale, è la Ecostile, con sede legale a Pordenone e sede operativa in provincia di Treviso, che opera nel settore dei rifiuti, cantieri da bonifica e scavi in genere. Nel suo curriculum l’azienda vanta, tra le varie esperienze, l’acquisizione della titolarità di un’autorizzazione a ripristino ambientale di un’area di Cavanella d’Adige in cui si trovano fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell’acqua. A Rovigo la Ecostile, come detto, si occuperà della fase 1 dei lavori di bonifica e messa in sicurezza della discarica di Mardimago, lavori di cui si parla da anni, ma che finora non sono arrivati a concretizzarsi. Nell’aprile del 2021, però, la vicenda ha visto compiersi una evoluzione: un anno fa l’amministrazione ha approvato il progetto esecutivo dei lavori.
L’intera vicenda risale alla fine degli anni 90, come ha spiegato un anno fa l’assessore Dina Merlo, «quando nell’area un privato aveva realizzato un deposito per lo stoccaggio e la lavorazione di fluff da industria automobilistica, oltre ad altri rifiuti». L’11 settembre 1997 scoppiò un incendio, cui ne seguirono altri, obbligando a una sorveglianza continua del sito, giorno e notte, per lungo tempo. Vi furono anche risvolti giudiziari, con le condanne del proprietario dell’area e del gestore del sito, nonché di Transider e Acciaierie venete, che portarono poi via la collina dei rifiuti.

L’ITER PER LA “PULIZIA”
Nel 2001 il sito di Mardimago, insieme a quello gemello dell’ex zuccherificio di via San Francesco a Lama Polesine, a Ceregnano, è stato dichiarato, con apposito decreto ministeriale, “sito di bonifica di interesse nazionale” e successivamente, nel 2002, è stato perimetrato. «La superficie totale del sito - spiega la Regione - è pari a circa 75.000 metri quadri, di cui circa 37.000 di proprietà Polaris, e 38.000 di competenza pubblica. Le criticità ambientali che interessano l’area privata riguardano principalmente la presenza di varie tipologie di rifiuti interrati ed abbancati (fluff, sali da conceria, resi da edicola, ecc), invece, per quel che concerne l’area pubblica, questa è interessata da smaltimento abusivo di rifiuti».
Nel 2013 il ministero dell’Ambiente ha individuato il sito di Mardimago e Ceregnano tra quelli che non soddisfano più determinati requisiti di legge e che «pertanto non sono più compresi tra i siti di bonifica di interesse nazionale» rimettendo in capo alla Regione «la competenza per l’approvazione delle necessarie operazioni di verifica ed eventuale bonifica della porzione di territorio già compreso nel perimetro del sito». Così nel 2014 la Regione ha approvato il progetto di bonifica e a fine 2018 ha reso disponibile il finanziamento necessario alla copertura dei costi.

Ultimo aggiornamento: 12:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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