Rovigo. Sindacato all'attacco: «Ostetricia e Ginecologia, situazione drammatica». L'Ulss: «Sicurezza garantita»

La Cimo-Fesmed sottolinea il fatto che in reparto ci siano solo 4 medici, pochi per garantire la continuità assistenziale e i riposi

Venerdì 2 Giugno 2023 di Francesco Campi
Mancano medici a Ginecologia

ROVIGO - «Le scelte che si prospettano prevedono di tener aperto il reparto con quattro medici, che devono garantire la continuità assistenziale, obbligo che da mesi sta costando loro l'impossibilità di fruire regolarmente dei riposi, situazione vietata dal contratto, addirittura sospendendo il diritto di poter fruire delle ferie estive, quanto mai necessarie, vista la situazione di stress cui sono sottoposti. Non si tratta solo di gravi violazioni contrattuali, che troveranno soddisfazione nelle sedi opportune, ma soprattutto di una situazione pericolosa per le cittadine di Rovigo e le loro famiglie». Questo il durissimo attacco arrivato dalla Cimo-Fesmed, sindacato dei dirigenti medici, che attraverso il suo segretario Francesco Chiavilli punta il dito sul fatto che «da mesi si sta consumando una situazione drammatica nel reparto di Ostetricia e Ginecologia di Rovigo».

L'Ulss: «Sicurezza garantita»

«Il primo e più importante chiarimento - spiega il direttore medico dell'Ospedale di Rovigo, Carla Destro - è rivolto alle pazienti, alle mamme, alle donne in attesa e ai loro familiari: l'organizzazione dell'attività di diagnosi, assistenza e cura prosegue nel rispetto dei livelli di sicurezza e delle esigenze di ogni nostra paziente. L'Azienda ha intrapreso molteplici azioni per potenziare il personale di Ginecologia. Tra questi, percorsi contrattuali e concorsuali consentiti dalla normativa vigente, tra cui collaborazioni con altre Aziende per l'acquisizione di professionisti disponibili, l'adesione a concorsi pubblici di prossima emanazione, la stipula di contratti libero professionali». Il segretario della Cimo-Fesmed, oltre a tornare sulla precedente nomina del primario di Ostetricia e Ginecologia - «scelta priva di logica, vista la specialità Medica e non Ginecologica del dirigente individuato, ma anche totalmente contraria a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale della Sanità; solo dopo la comparsa della notizia sulla stampa, la direzione, peraltro più volte vanamente interpellata, ha affidato il reparto a professionista idoneo» spiega come nel reparto «ci troviamo a fine maggio con solo 4 medici in servizio, a causa di licenziamenti di colleghi che hanno preferito dirigersi verso altre realtà e dell'incapacità della direzione di arruolare, a qualsiasi titolo, medici che potessero regolarizzare la situazione». Pur ringraziando l'abnegazione dei medici rimasti al loro posto e coinvolti in questa situazione, per Cimo-Fesmed appare chiaro «che non si possono garantire livelli di sicurezza adeguati in queste condizioni: i turni di servizio sono troppi e continui ed i riposi saltano.

Si continua a considerare il personale sanitario "carne da cannone" e tutto questo continua nell'indifferenza più totale di chi deve decidere».

Nuovo concorso

Il direttore sanitario dell'Ulss Alberto Rigo sottolinea come «in queste settimane è stato profilato un preciso percorso di ampliamento e reclutamento di personale, che culminerà, entro breve, nella nomina, a seguito di concorso, del nuovo direttore della struttura di Ostetricia e Ginecologia». E il direttore generale Patrizia Simionato chiarisce: «Il percorso di reclutamento di profili medici di varie discipline non è semplice, a livello nazionale: la direzione proseguirà nell'impegno di ampliare gli organici, nella convinzione che è il personale il nostro più grande patrimonio. Ribadisco l'apertura al dibattito e al confronto con le organizzazioni sindacali, nel rispetto dei ruoli reciproci. Un pensiero ai professionisti e alla loro abnegazione, e un invito alle famiglie di approcciarsi con serenità alla struttura». 

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