La morte di Rkia: padre e figli chiusi in casa. Le armi avevano già dato problemi al proprietario della casa e della pistola

Mercoledì 5 Aprile 2023 di Paolo Ponzetti
Giacomo Stella è il vicino e proprietario di casa: sua la pistola con la quale il bambino di 8 anni ha ucciso la madre giocandoci

ARIANO POLESINE - Tutti rinchiusi in piccole casette in mezzo alla campagna del Delta a due passi dall’argine del Po di Goro. Il bambino di otto anni si trova insieme al papà Asmaoui Lebdaoui e al fratellino di 11 nell’abitazione dello zio, a 5-6 chilometri da dove è avvenuta la tragedia.

Una casa a metà tra la dimora degli Hannaoui e il Centro islamico che funge da moschea per la folta comunità marocchina della zona e della Bassa Ferrarese, ieri chiusa. Dei bambini e del papà nessuna traccia.

Scortati da una gazzella dei carabinieri ieri mattina sono usciti a bordo dell’auto dello zio per andare in caserma, ritornando qualche ora dopo. Poi si sono chiusi in casa. Cancello con catena e lucchetto. Così, quando in auto è arrivata a trovarli una signora marocchina con il figlioletto, subito ha desistito al tentativo di entrare. «Rispetto la loro decisione - dice - non telefono e non faccio altro. Che cosa volete che dica davanti a una tragedia simile. Non ho parole».

NERVOSO
Più movimentata la situazione in via Fine, nella bifamiliare al civico 2 teatro del dramma. La parte al pian terreno è sotto sequestro e tutto è fermo a una settimana fa: panni stesi al sole, doppi vetri aperti. Appoggiati alla ringhiera ci sono un mazzo di fiori e una piantina con due biglietti di cordoglio. Al piano superiore vive Giacomo Stella il proprietario della casa e soprattutto della pistola calibro 22 dalla quale è partito il proiettile fatale per Rkia Hannaoui. C’è un viavai di curiosi e di persone che in bicicletta o a piedi raggiungono il vicino argine del Po.
Verso mezzogiorno arrivano i Carabinieri a notificare qualche provvedimento. Poi ecco i due figli dell’anziano che intorno alle 17 escono con il padre in auto. Tornano trequarti d’ora dopo e dal bagagliaio della Bmw Serie 3 scaricano acqua ed altri viveri. L’anziano si muove aiutandosi con un bastone. Solitamente loquace, trova nei figli una vero e proprio schermo protettivo. Alla domanda su dove tenesse la cassetta con la pistola carica, è uno dei figli a rispondere. «Non se la sente. Tutto quello che doveva dire l’ha detto nei giorni scorsi». Sono circa le 17.45 e l’uomo si muove nervosamente tra il piccolo capannone-rimessa dove sono stati trovati anche alcuni dei fucili e il cortile dove il cagnolino corre ovunque. Sale le scale e farfuglia «lasciatemi stare». Nessuna risposta a dove tenesse la pistola utilizzata ritrovata praticamente a fianco della casa, sotterrata male e in fretta in un piccolo scolo senz’acqua e scovata dai carabinieri con l’uso del metal detector. 

Pare che già in passato le armi avessero dato grattacapi a Giacomo Stella in quanto, quando si trasferì in via Fine, non ne denunciò lo spostamento. E in questi giorni tra casa e capannone erano sbucati quattro fucili ed una pistola risultati legalmente detenute. Alla fine è spuntata la pistola trovata sotto terra, l’arma costata la vita a Rkia Hannauoi.

Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 17:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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