Un tesoro di composizioni e revisioni musicali: il maestro Piva lo dona al Conservatorio

Lunedì 8 Agosto 2022 di Milena Dolcetto
Il maestro Franco Piva col direttore Vincenzo Soravia

ROVIGO - Ha al suo attivo più di centoquaranta composizioni tra musica da camera, orchestra da camera e sinfonica e teatro musicale, lavori editi da casa Ricordi, Zanibon, Carish ed eseguiti in centri artistici italiani, europei e americani. Ha inciso per la parigina Mondiopodis, Classico records di Firenze e per Bongiovanni, ha trascorso gran parte della sua vita a cercare nelle biblioteche di tutto il mondo opere inedite o poco conosciute per studiarle, compararle, revisionarle e poi pubblicarle così da ridare loro vita. Ha insegnato storia ed estetica musicale, didattica della musica, armonia e contrappunto, composizione. È stato direttore di prestigiosi conservatori. Sotto la sua direzione artistica sono nati progetti internazionali che hanno dato grande impulso alla ricerca musicale italiana e che la Rai ha puntualmente seguito.

LA DONAZIONE

Si presenta così il maestro Franco Piva, rodigino diviso tra il suo Polesine e le colline umbre dove per tanti anni ha trovato una seconda casa. Siamo al conservatorio rodigino, scuola che ha contributo a far nascere, nello studio di Vincenzo Soravia che ora occupa quella che fu tanti anni fa la sua scrivania, Piva dona alla biblioteca del Venezze tutta la sua opera, sia le composizioni che le revisioni e le elaborazioni, un lavoro intenso e fecondo che ora è consultabile ed eseguibile anche dagli allievi iscritti in città, ma soprattutto tramanda un mondo di appassionata ricerca da riaprire come uno scrigno per trovare ancora cose da dire su autori che il maestro ha riportato alla luce o dei quali ha scovato brani sconosciuti. Bellini, Cimarosa, Donizetti, Galuppi, Locatelli, Monteverdi, Paisiello, Vivaldi, Rossini, ma anche Valeri, Bertoni e ancora Pietro Generali che per il teatro Sociale compose la “Adelaide di Borgogna” della storica inaugurazione del 1819 e che grazie a Piva ora gode di una edizione Ricordi di pregio, oltre che una registrazione.

I RICORDI

Pioniere assieme a Gabbris Ferrari di tanti progetti a Rovigo, Piva ricorda: «Il teatro assieme fu meraviglioso. Credo di essere stato proprio io a fargli capire che doveva fare anche lo scenografo, non solo il pittore. Era la fine degli anni 70 e iniziammo con il Mondo alla roversa di Galuppi al Sociale e in Fenice dove c’era Silvano Bussotti. Da lì abbiamo lavorato assieme venti anni». Ricordi che aprono ricordi, come una sala degli specchi che porta sempre più dentro la memoria. Una memoria tangibile, fatta di ardite sperimentazioni e altrettanti progetti. In quegli anni c’era molto fermento: «Ricordo fortemente il legame con la Rotonda, con Villa Badoer, con l’abbazia della Vangadizza. Fui il primo a pensare di portare la musica nei monumenti storici del nostro Polesine. Creammo in Accademia dei Concordi il Centro di studi musicali dell’università di Padova e per quindici anni portammo avanti una intensa attività di ricerca, organizzazione e produzione».
La musica medioevale, barocca e rinascimentale, quella contemporanea e il teatro musicale sono stati e sono per Piva il mondo dove immergersi completamente. Ora questo patrimonio, tutto depositato, è disponibile in digitale al conservatorio Venezze diventando anche patrimonio della città. Il maestro Piva continua a scrivere musica, incidere cd, collabora con poeti, tiene conferenze, cura revisioni. Ci sarà modo di aggiornare il catalogo.
 

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