Lupi nel Delta, prove di convivenza: nasce l'osservatorio per il Polesine

Sabato 29 Ottobre 2022 di Anna Nani
Lupi tornati in Polesine, aperto centro ricerca sulla specie

PORTO TOLLE - Attenti al lupo, ma senza averne paura perché la convivenza è possibile con reciproco vantaggio. È l'obiettivo del progetto Osservatorio Lupi Polesine nato all'interno di Wwf Italia e presentato durante il convegno "Presenze silenziose. L'arrivo del Lupo in pianura". «In pochissimi mesi siamo riusciti ad attuare delle buone pratiche gestionali, cosa non scontata quando si parla di più enti pubblici - ha detto Eddi Boschetti di Wwf Rovigo -. Grazie quindi al Comune di Porto Tolle, all'Ente Parco e Veneto Agricoltura per averci dato la possibilità di svolgere attività di foto-trappolaggio per permetterci di monitorare la situazione». Dalle prime segnalazioni sulla presenza di lupi arrivate a inizio estate è stato infatti mantenuto un profilo basso per non destare allarmismo come ha sottolineato il sindaco Roberto Pizzoli: «È importante veicolare la giusta informazione da diffondere sull'arrivo di questa specie come altre che abbiamo visto arrivare nel territorio».
Dello stesso avviso pure Moreno Gasparini, presidente del Parco, che ha ricordato come il lupo e altri animali siano arrivati nel Delta nel periodo del Covid quando la presenza dell'uomo era meno invasiva.

Oltre al lupo sono infatti state individuate altri arrivi come quella dell'istrice, del tasso e dei caprioli.

LA RETE DI MONITORAGGIO
In Italia sono 12, da nord a sud, gli osservatori che studiano questa specie. Il coordinatore dell'Osservatorio Lupo Polesine, Luca Zennaro, ha spiegato questo progetto: «Serve per migliorare lo stato di conoscenze sulla popolazione italiana del lupo fondamentale attuando le necessarie strategie di conservazione della specie. Il lupo era assente da un paio di secoli in Italia e si sono perse nella memoria alcune buone pratiche di convivenza». L'Osservatorio opera su tutta la provincia di Rovigo raccogliendo informazioni sia attraverso il posizionamento di foto trappole, sia dalle segnalazioni di terzi che poi vanno verificate. L'altro obiettivo del gruppo è la comunicazione: «Questa specie ha bisogno di essere raccontata - ha evidenziato Zennaro -. Il lupo è stato tramandato per anni attraverso racconti senza tenere conto delle sue caratteristiche, nella nostra mente albergano retaggi che dobbiamo sfatare raccontando cosa sia realmente questo animale».

SPECIFICITA' DEL LUPO ITALIANO
A spiegare l'aspetto biologico ed etologico del canis lupus italico, ovvero del lupo italiano - sottospecie di quello europeo e con caratteristiche uniche rispetto agli altri - è stato Marco Antonelli, zoologo di Wwf Italia. L'animale era ritenuto cacciabile, salvo poi essere tutelato per legge dal 1971 per evitarne l'estinzione. Nel corso delle ricerche è stato sfatato il mito del branco a favore del concetto di famiglia dato che il lupo è risultato monogamo in grado di dare vita a un nucleo composto per lo più da una femmina e un maschio coi loro cuccioli, che una volta grandi vanno per la propria strada dando vita a nuovi nuclei.
«È fondamentale una corretta informazione sulla biologia e le buone pratiche di coesistenza - ha rimarcato Antonelli -. Il ritorno del lupo dove era assente da decenni riaccende conflitti e paure, perché non si è più abituati a convivere con questa specie. Il lupo non è cattivo, né buono, ma adattabile per questo va conservato per il corretto funzionamento degli ecosistemi».

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 21:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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