Teatro Zago: il gioiellino liberty di Loreo aspetta di riaprire dopo il restauro

Martedì 2 Marzo 2021 di Elisa Cacciatori
Il teatro Zago di Loreo

LOREO - È attesa per la fine dell’anno a Loreo l’apertura del teatro Zago rimesso a nuovo e a norma, dopo un’importante opera di ristrutturazione. In attesa che le porte del teatro, gioiello d’arte in stile liberty, possano tornare a riaprirsi per accogliere gli spettatori, prenderà il via il 13 marzo a Palazzo Roncale a Rovigo la mostra “Quando Gigli, la Callas e Pavarotti… i teatri storici del Polesine” . L’esposizione promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e a cura di Maria Ida Biggi con Alessia Vedova è nata da un progetto di Sergio Campagnolo e punterà di fatto i riflettori anche sul teatro Zago di Loreo, proprio in occasione dei 130 anni dall’edificazione dell’edificio situato nel cuore della cittadina del Delta, che ha fatto sognare intere generazioni. 
LUNGO RECUPERO
L’ambiziosa opera di recupero del teatro è iniziata nel 2004, grazie all’acquisizione dello stabile da parte del Comune. Da qui ne è seguita la realizzazione di un progetto di ristrutturazione, del valore di un milione di euro circa, reso possibile grazie al supporto della Regione del Veneto e della Fondazione Cariparo. La sistemazione dell’edificio che da tempo era in stato di abbandono ha consentito, oltre alla messa a norma anche di incrementare i posti a sedere passando dai precedenti 90 agli attuali 189 in platea. L’intento è stato inoltre quello di realizzare in galleria un’area da destinare a esposizione permanente incentrata proprio sulla storia del teatro dal 1907 fino ai giorni nostri. Il teatro, inaugurato per la prima volta nel 1891, è stato edificato su di una chiesa sconsacrata ed è stato progettato dall’ingegnere Guglielmo Zangirolami per poter inizialmente accogliere 250 spettatori.
STILE LIBERTY
Nel 1919, è stata aggiunta la loggia e rifatta nello stile liberty la facciata. Gino Albini, artista del territorio, si occupò di decorare la sala con allegorie musicali e ritratti di grandi compositori. La scelta dell’intitolazione ricadde su Emilio Zago, che giovanissimo aveva debuttato proprio a Loreo. La struttura nel 1962 ha cambiato destinazione d’uso adeguandosi ai tempi per diventare fino al 1981, anno in cui avvenne la chiusura e il conseguente abbandono, una sala cinematografica. La mostra rodigina sui teatri storici del Polesine permetterà di far luce anche sulla figura di Emilio Zago. “Il signor, e poi Cav., Emilio Zago – descrive Alessia Vedova nell’intervento per il catalogo della mostra - era un guitto che seppe evolversi ad interprete straordinario delle commedie di Goldoni o di Giacinto Gallina. Perfetto nel caratterizzare i personaggi, un po’ come, dopo di lui, riuscì mirabilmente a fare Cesco Baseggio”.
EMILIO ZAGO
Zago nacque nel 1852 da una famiglia popolare veneziana, abbandonati gli studi, si dedicò al teatro entrando nel giro delle formazioni girovaghe, spesso zingaresche, esibendosi in commedie dialettali. ”Qui lo Zago si rivela qual è, e crea quelle piccole ma tipiche macchiette del goldoniano sior Nicoleto e dei galliniani Nardo - ricordava Domenico Varagnolo che per lui aveva scritto una delle sue commedie - , il vecchietto dell’ospizio, e Menego, il fornaio gentiluomo, che rimarranno poi sempre legate al suo nome”. Riuscì a fondare una sua compagnia con cui mise in scena i classici di Goldoni. Diventato “Cavalier” e capocomico conquistò la popolarità a livello nazionale. L’ultima sua apparizione fu nel “Il bugiardo” nel 1927, due anni prima di morire. Il teatro dal vivo tornerà con una rassegna,nella primavera del 2022, dopo l’inaugurazione prevista a dicembre 2021.
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