Ladro di elemosine bloccato da un monaco del santuario del Pilastrello

Giovedì 31 Gennaio 2019 di Ilaria Bellucco
Il santuario del Pilastrello di Lendinara
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LENDINARA - Rovista in una cassetta delle offerte nel santuario della Madonna del Pilastrello, ma viene pizzicato in flagrante dai monaci olivetani e segnalato ai Carabinieri. È accaduto ieri mattina nel santuario mariano e l’episodio è stato reso pubblico proprio da uno dei monaci olivetani custodi dell’abbazia con un post nel gruppo “sei di lendinara se”. «Stamani verso le 11,30 il confratello Giovanni Paolo Cogo sorprende un italiano della città di Napoli, intento a controllare dentro la cassetta dell’elemosina con una pila tascabile il contenuto – ha raccontato il monaco -. Il suo intervento, accompagnato dal priore del santuario dom Luca, ha sventato il furto».   Immediata l’indignazione nei lendinaresi, che hanno commentato con amarezza il fatto. Dom Giovanni Paolo racconta al Gazzettino di aver sorpreso sul fatto l’uomo e di avergli chiesto spiegazioni. 
IL LADRO
«Entrando in basilica ho sorpreso questo signore mentre guardava con una pila dentro la cassetta delle offerte che si trova nel Bagno, dove c’è il quadro della Madonna – dice il monaco – Gli ho chiesto cosa stesse facendo, lui ha risposto che non stava facendo niente di male. Ha cominciato a dire “sono un buon signore”, io gli ho risposto che se fosse una buona persona non andrebbe a guardare nella cassetta delle elemosine e a frugare per vedere se ci siano banconote». Dopo questa richiesta di spiegazioni l’uomo stava tentando di allontanarsi e andare verso l’uscita, ma il monaco gli ha chiesto di fermarsi e mostrare i documenti. L’uomo, forse un po’ spiazzato anche per essere stato colto sul fatto, ha acconsentito senza opporsi. 
«Abbiamo così avuto le generalità di questa persona, che è della città di Napoli, poi l’abbiamo lasciato andare – conclude dom Giovanni Paolo – Abbiamo avvertito i Carabinieri della stazione di Lendinara e ora sentiremo da loro se sia il caso di sporgere denuncia per l’accaduto».
L’episodio lascia l’amaro in bocca a monaci e fedeli e si aggiunge purtroppo alla sequenza di furti tentati o messi a segno che purtroppo hanno tormentato la vita del santuario negli ultimi anni. A destare clamore sono stati soprattutto i due episodi del 2016, ovvero il tentativo di furto del 14 giugno seguito poi dal furto sacrilego messo a segno nel dicembre di quell’anno.
In entrambi i casi era stata presa di mira proprio la teca rinforzata che custodisce il simulacro della Madonna nera, e nel secondo episodio i malviventi erano riusciti a sfondarla portando via le corone che ornavano i capi della Madonna e di Gesù bambino e preziosi ex voto. 
A questo furto è seguito un rito di riparazione e una funzione solenne per una nuova incoronazione della Madonna e del Bambinello. I responsabili sono stati poi individuati nel gennaio di quest’anno dai Carabinieri: si trattava di una banda di cittadini romeni residenti a Pisa che aveva preso di mira diversi santuari veneti. L’ultimo tentativo di intrusione è dell’aprile del 2018 e ha suscitato particolare amarezza nei monaci che hanno sorpreso sul fatto un 32enne che era stato novizio proprio nell’abbazia del Pilastrello mentre cercava di introdursi nel complesso abbaziale. 
Ultimo aggiornamento: 08:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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