OCCHIOBELLO - Ha fatto tappa anche a Occhiobello la campagna di Legambiente “Operazione Fiumi” realizzata con Arpav. Grazie ai campioni raccolti da volontari, Legambiente ha potuto presentare lo stato di salute del Po. Da segnalare, però, nonostante l’importanza del tema e gli inviti capillari, l’assenza delle amministrazioni locali all’incontro. Oltre alla sindaca occhiobellese Sondra Coizzi e all’assessore Enrico
I DOSSIER
Non a caso, Fagioli ha anche citato uno degli ultimi dossier stilati da Legambiente, cioè la “Carovana dei ghiacciai”: nei prossimi decenni i ghiacciai delle Alpi al di sotto dei 3000 metri sono destinati a scomparire. Parlando poi dello studio in collaborazione con Arpav, secondo i dati raccolti nei sei punti monitorati, per i parametri di Escherichia Coli lo stato del Po è risultato buono, o comunque entro i limiti: il fiume si conferma in grado di ricevere apporti biologici senza pregiudicare la qualità delle sue acque. Eppure, non tutto è sotto controllo: lo stato chimico è penalizzato dalla presenza di concentrazioni medie di Pfos (composti chimici di origine sintetica) superiori ai limiti di legge. Tra gli inquinanti sono stati rilevati sette superamenti dei valori medi annui previsti dalla normativa per diversi erbicidi: «Il governo deve intervenire molto presto – ha detto il presidente regionale di Legambiente Luigi Lazzaro - per regolamentare l’utilizzo dei prodotti chimici nei processi produttivi, che al di fuori del Veneto continuano ad essere usati ed immessi senza controlli».
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