ROVIGO - Non benissimo, ma non male. Il bicchiere dal punto di vista occupazionale, considerando il quadro di crisi prodotto dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi energetici, per il Polesine non è pieno, ma nemmeno vuoto. Almeno secondo i dati che emergono dal report mensile di Veneto lavoro, che continuano a confermare la tenuta occupazionale per il Polesine. Quantomeno fino a settembre. Seppure il saldo mensile fra contratti attivati e contratti cessati sia pari a meno 722, rispetto ai meno 442 del settembre 2021 e ai meno 664 del 2020, su un dato regionale di meno 5.029, il dato complessivo del terzo trimestre dell’anno si mantiene ampiamente in positivo, con 3.326 posizioni lavorative in più.
L’ANDAMENTO
Ancora non si sa quale potrà essere il dato finale del 2022 e le prospettive non sono rassicuranti. Tuttavia i primi nove mesi dell’anno sono stati confortanti. Le assunzioni sono state 23.921, superiori alle 23.443 dei primi nove mesi dello scorso anno nonché alle 21.430 dello stesso periodo del 2020 e anche alle 23.891 del 2019. La flessione dei posti di lavoro rispetto a un anno fa, dunque, è da imputarsi alle cessazioni, 20.595 rispetto a 19.610, mentre nello stesso periodo del 2020 erano state 18.760 e nel 2019 20.714.
IL COMMENTO
«Complessivamente, da inizio anno il mercato del lavoro veneto - spiega Veneto Lavoro - ha registrato una crescita di 71mila posti di lavoro dipendente, così suddivisi: 16mila nel settore primario, 18mila nell’industria e 37mila nei servizi. La domanda di lavoro è aumentata del 19%, con andamenti particolarmente vivaci nei settori delle calzature (più 59%), dell’occhialeria, della concia e del turismo (tutti attorno al più 40%), mentre l’agricoltura segna un meno 6%, frutto di un anno abbastanza povero sul versante dei reclutamenti. L’andamento occupazionale dei primi nove mesi dell’anno è positivo in tutte le province, con l’eccezione di Belluno (meno 1.400), soprattutto nelle province ad elevata propensione turistica di Venezia e Verona, che registrano i saldi più positivi, rispettivamente 23.000 e 26.300 posti di lavoro in più da inizio anno. Più distanti, ma sempre in terreno positivo, Treviso più 7.700, Padova più 7.100, Vicenza più 5.100 e Rovigo più 3.300. Il volume delle assunzioni è in netto incremento rispetto al 2021, con un massimo del più 36% a Venezia e un minimo del più 2% a Rovigo».
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