L'occupazione continua a crescere in Polesine: a maggio 774 posti in più

Lunedì 20 Giugno 2022 di Francesco Campi
L'edilizia rappresenta uno dei settori dai quali arrivano diverse dimissioni volontarie: il settore rappresenta il 9 per cento di questo aspetto

ROVIGO Continua, ma rallenta la crescita occupazionale in Polesine, con il dato di maggio che vede il numero delle posizioni di lavoro dipendente nel settore privato crescere di 774, risultato della differenza fra i contratti cessati e quelli attivati superiore, seppur di poco, ai 757 che si contavano nel maggio 2021. Nel maggio 2020, invece, erano stati 400. Complessivamente, nei primi cinque mesi dell’anno il saldo occupazionale è pari a 3.188 contratti in più, in crescita rispetto ai 2.870 dell’analogo periodo dello scorso anno, ma soprattutto rispetto ai 1.324 del 2020, anno segnato dalla pandemia che ha avuto ripercussioni pesantissime, seppur un po’ inaspettatamente meno pesanti per il Polesine rispetto al resto del Veneto.

LA SITUAZIONE
Il quadro di questo primo scorcio dell’anno vede la provincia di Rovigo sostanzialmente allineata alle medie regionali: in Veneto il saldo tra assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, a tempo determinato e di apprendistato, nei primi cinque mesi dell’anno è pari a 57.200 posizioni lavorative in più, un risultato ampiamente migliore sia rispetto al dato del 2021, più 39.700, che a quello del 2020, quando invece si erano iniziati a sentire i primi pesanti effetti dell’avvento del Covid ed erano stati meno 4mila. Nonostante questo, i volumi complessivi sono inferiori ai livelli pre-pandemia del 2019, quando il saldo veneto fu superiore a 61.650 posti di lavoro in più. I dati sono contenuti nell’ultimo report di Veneto Lavoro, nel quale si sottolinea come «il bilancio occupazionale positivo è dovuto in larga parte ai contratti a tempo determinato, più 40.900 unità nel corso del 2022, ma anche al tempo indeterminato, più 16.000, mentre l’apprendistato segna un incremento più modesto, più 300. Le assunzioni, complessivamente 272.159, sono in crescita del 42% sull’anno precedente, del 61% sul 2020 e del 3% sul 2019, con risultati particolarmente positivi per le donne, 54%, il comparto turistico, 130%, e, a livello contrattuale, i rapporti a tempo indeterminato, 49%. Nel solo maggio se ne sono registrate oltre 63mila, con un aumento del 18% rispetto all’anno prima».
Nel 2022 «i saldi più positivi si registrano a Venezia, 26.400, e Verona, 17.900, anche se nel capoluogo scaligero il bilancio occupazionale è ancora inferiore rispetto a quello del 2019.

Positive anche le altre province: Padova più 5.700, Treviso più 3.500, Vicenza più 3.300 e Rovigo più 3.200. Belluno risente invece della stagionalità turistica e fa registrare meno 2.800 posizioni lavorative. Per quanto riguarda il solo maggio, assunzioni e saldi superano ovunque il dato del 2019. Continua a crescere il numero delle dimissioni da contratti a tempo indeterminato: nei primi cinque mesi se ne sono registrate 51.600, il 32% in più rispetto al 2021 e il 35% in più rispetto al 2019, con una crescita particolarmente significativa per le donne, più 47%, e per i lavoratori over 55, più 71%. Il 55% dei dimissionari proviene dal settore dei servizi, in particolare commercio-turismo (18%) e ingrosso-logistica (14%), il 35% dal manifatturiero e il 9% dall’edilizia. La maggior parte dei dimissionari trova una nuova occupazione entro un mese (57%), il 44% nei primi 7 giorni».

NUOVI CONTRATTI
A livello di assunzioni il dato polesano di maggio fa registrare una flessione dello 0,2% rispetto al maggio di un anno fa, compensata tuttavia da una flessione ancora maggiore delle cessazioni, che porta così il numero di contratti in essere a crescere. Le assunzioni nel maggio 2021 erano state 2.813, quest’anno sono state 2.806, mentre le cessazioni rispettivamente 2.056 e 2.032. Il dato più significativo è quello relativo a chi un lavoro non ce l’ha. In Polesine si tratta di 17.081 persone, 10.220 donne e 6.861 uomini iscritti ai centri di collocamento. Cui vanno aggiunti i 5.534 in sospensione perché occupate temporaneamente o perché in conservazione della condizione di disoccupazione per ragioni di reddito. Le dichiarazioni di immediata disponibilità rese ai servizi impiego polesane, invece, sono salite a 2.409 dalle 2.168 del 2021.

Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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