Cavane distrutte nella Sacca degli Scardovari, pronti 150mila euro

Giovedì 12 Novembre 2020 di Anna Nani
Cavane distrutte dalla tempesta del 13 novembre 2019 nella Sacca degli Scardovari

PORTO TOLLE - A un anno di distanza dalla mareggiata che nella notte tra il 12 e il 13 novembre scorso spazzò via quasi tutto ciò che c’era nella Sacca degli Scardovari sono stati distribuiti i quasi 150.000 euro raccolti attraverso il conto corrente dedicato all’emergenza cavane aperto dall’amministrazione comunale. A renderlo noto in una nota di ringraziamento è Luigino Marchesini, presidente del Consorzio pescatori del Polesine che dichiara: «A nome di tutti i presidenti che compongono il consiglio di amministrazione vorrei dire grazie a quanti hanno partecipato alla raccolta fondi in favore della ricostruzione delle cavane che i nostri pescatori usano per il ricovero dei propri mezzi di lavoro e per la lavorazione delle cozze».
LA RIPARTIZIONE
Sono state tante le attestazioni di solidarietà di privati o aziende che hanno deciso di sostenere i pescatori che erano stati colpiti al cuore del proprio lavoro. La cifra totale è stata quindi ripartita alle varie cooperative che formano il Consorzio in base al numero di soci che avevano subito danni, le coop a loro volta hanno poi provveduto a liquidare la cifra ai propri pescatori. La Sacca è quasi ritornata al suo splendore, è stato infatti quasi interamente ricostruito quel villaggio quasi incantato che conferisce un aspetto di suggestiva bellezza al territorio grazie a quei capanni che sono veri e propri strumenti di lavoro per chi li utilizza. Lungo le sommità arginali è possibile vedere ancora qualche rifiuto, ma anche lo smaltimento delle macerie è quasi ultimato. Se da un lato sono oltre 70 le cavane che sono state ricostruite, dall’altro all’appello ne mancano ancora una decina poiché alcuni pescatori hanno deciso di aspettare l’arrivo dei finanziamenti statali che risultano ancora fermi al palo.
SOLDI INCAGLIATI
«Una parte di capanni sono stati ultimati in tempi celeri da chi aveva necessità di utilizzarli per la campagna delle cozze in primavera – sottolinea Marchesini -. Altri sono ancora fermi perché in attesa dei finanziamenti per la riparazione dei danni tramite i fondi che il Governo dovrebbe aver trasferito alla Regione». Da un lato quindi la gratitudine come espresso dal presidente: «Grazie all’amministrazione che si è attivata per sostenerci, anche rivolgendosi alla Regione per un finanziamento mirato allo smaltimento delle macerie». Dall’altro, invece, c’è la delusione per i ritardi: «I nostri pescatori sono molto preoccupati non solo per la crisi produttiva che stiamo attraversando, anche a causa dell’emergenza sanitaria. Molti di loro confidavano nell’arrivo di questi contributi, tenendo conto che ricostruire un capanno comporta una cifra abbastanza importante. Per questo motivo auspico che entro l’anno si possa sbloccare l’istruttoria per dare un po’ di sollievo ai nostri soci».
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Ultimo aggiornamento: 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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