Manette alla 19enne che rapinò Rolex e monili a una donna con la tecnica dell'abbraccio

Sabato 19 Dicembre 2020 di Francesco Campi
LE INDAGINI L'operazione è stata portata a termine dagli uomini dell'Arma dei carabinieri
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ROVIGO Questa volta la tecnica dell’abbraccio non sembrava percorribile, perché la vittima designata, una 64enne di Villamarzana che si trovava in via Matteotti, non si faceva avvicinare. Ma il Rolex che aveva al polso e le collane d’oro che portava al collo devono aver esercitato comunque un fascino irresistibile nei confronti della ladra che ha deciso di non desistere, trasformando così il “consueto” furto in quello che, secondo le indagini dei carabinieri, si configura come una rapina vera e propria, avendo usato le maniere forti.

Ovvero, bloccando insieme a un complice braccia e spalle della donna e strappandole via collane e orologio per poi darsi alla fuga. 


LE INDAGINI

 L’aggressione risale allo scorso 27 agosto e mercoledì i carabinieri della Stazione di Arquà Polesine, dopo una serrata attività d’indagine che ha fatto emergere più di un elemento rilevante, hanno individuato e denunciato a piede libero una 22enne di origini romene senza fissa dimora e con numerosi precedenti, D.C. le sue iniziali, per il reato di rapina in concorso. Proprio nel giorno di San Valentino di un anno fa, i carabinieri di Rovigo erano riusciti ad arrestare una delle “specialiste” di questo tipo di furti, Carmen Radu, 33 anni, romena, a carico della quale pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per due furti con destrezza di Rolex commessi nel novembre 2017 in provincia di Milano. 


EPISODI IN SERIE 

Fatti del genere sono purtroppo avvenuti di frequente anche in Polesine. Lo scorso 4 ottobre, invece, i carabinieri del Norm di Castelmassa, hanno arrestato in flagranza a Occhiobello, in via Eridania, altre due giovani specialiste del furto con abbraccio, proprio nel momento in cui le braccia di una delle due si erano cinte al collo di una 85enne con problemi di deambulazione, tentandole di rubare la collana che indossava, spezzata e rimasta impigliata in un foulard e il ciondolo caduto a terra come prova inequivocabile del gesto che stava compiendo. 


“SPECIALISTE” 

L’arresto è scattato nei confronti di una 19enne di origini romene, C.A., senza fissa dimora e accompagnata in carcere perché già gravata da misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Mantova, aggravate in custodia in carcere il 30 settembre, in seguito a una precedente denuncia proprio dei carabinieri di Castelmassa, per un altro tentato furto con abbraccio, a Trecenta, il 19 settembre, a un 77enne, e di una ragazzina di 16 anni, I.A., sempre romena e senza fissa dimora, a sua volta con precedenti, accompagnata in una comunità per minori.
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Ultimo aggiornamento: 08:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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