Nessuno lo vuole seppellire: il killer della zia da tre mesi in obitorio

Venerdì 3 Agosto 2018 di Elisa Cacciatori
Nessuno lo vuole seppellire: il killer della zia da tre mesi in obitorio
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ROVIGO - A quasi tre mesi dal decesso ancora nessun funerale per Gino Sarto, imputato per l'omicidio dell'anziana zia Miranda Sarto avvenuto a Porto Viro, in provincia di Rovigo, nel novembre del 2016. Deceduto nel silenzio più assoluto in ospedale a Verona lo scorso 6 maggio, il settantenne non ha ancora ricevuto alcuna sepoltura e la sua salma pare giacere nella camera mortuaria dell'ospedale stesso. La morte dell'uomo si è verificata dopo una lunga degenza all'ospedale, ma è venuta alla luce nella cittadina dove viveva solamente il 13 giugno, in corrispondenza della data del processo con rito abbreviato che non si è tenuto proprio a causa del decesso del reo, morto quindi prima di poter essere giudicato. A confermare che ancora nulla si è mosso per  l'organizzazione delle esequie è il sindaco di Porto Viro Maura Veronese che spiega di non aver ricevuto alcuna comunicazione su questo fronte. 

Mentre all'avvocato di fiducia di Sarto, Sandra Passadore, che lo scorso giugno si era interessata per capire le sorti della salma, non è giunta nessuna indicazione su un eventuale funerale di povertà.

IL DECESSO
Risalgono a giugno le ultime indicazioni su questa vicenda e riguardano la richiesta da parte della camera mortuaria di Verona dei funerali di povertà alla polizia mortuaria. Al Comune di residenza, che dovrebbe farsi carico delle spese necessarie, però non è ancora giunta nessuna comunicazione. Normalmente, spetterebbe infatti ai parenti di primo grado del defunto provvedere all'organizzazione e sostenere le spese delle esequie, ma in questo caso, che non ci sono tali legami di parentela, dovrebbe essere lo stesso Comune di Porto Viro a contribuire. Ma a tre mesi dal decesso dell'uomo ritenuto responsabile dell'omicidio della zia, il sindaco del Comune di residenza non ha ancora ricevuto alcuna informazione in merito all'organizzazione dei funerali.

L'ACCUSATO
A Porto Viro Sarto viveva nella centralissima via Gorghi, nell'appartamento al primo piano dello stesso edificio in cui viveva al piano terra la zia ottantatreenne Miranda Sarto, brutalmente uccisa nel pomeriggio del 9 novembre 2016. Le modalità con cui avvenne l'omicidio dell'anziana avevano gettato nello sconforto l'intera comunità portovirese dove tutti si conoscono e che mai si era trovata a dover fare i conti con un episodio contraddistinto da così tanta ferocia.

IL DELITTO
Quella che in un primo momento sembrava una morte avvenuta a causa di un incendio divampato all'interno della modesta abitazione dell'anziana donna, ben presto si è rivelato come un terribile delitto.
Le indagini compiute a ritmi serrati dagli inquirenti avevano fatto emergere un'agghiacciante realtà: l'indifesa anziana era stata trovata dai soccorritori in una pozza di sangue ormai esanime. Aveva tagli al volto e il corpo straziato da numerosi colpi inferti ripetutamente con un coltello. I sospetti si erano indirizzati verso il nipote che, dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati, nel giugno del 2017 è stato prelevato dai carabinieri dalla propria abitazione e arrestato. Le indagini condotte dai carabinieri e i rilievi dei Ris di Parma, effettuati all'interno dell'abitazione dell'anziana, avevano consentito di ottenere indizi di colpevolezza nei confronti dell'uomo che per l'accusa, oltre a macchiarsi del crimine omicida aveva cercato, tramite l'incendio, di cancellare le tracce di quanto compiuto.  Alla base della furia omicida si ipotizzava ci fosse un cambiamento nel testamento fatto dall'anziana donna. Ma non si farà mai totale chiarezza sulla vicenda proprio a causa del decesso del nipote, unico accusato dell'omicidio.
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