Comune e Regione si scambiano i documenti per l'accordo sul salvataggio dell'Iras

Venerdì 17 Marzo 2023 di Francesco Campi
Casa Serena tornerà in mano al Comune che ne affitterà una parte all'Ulss 5 per servizi sociosanitari e un'altra porzione verrà venduta all'Ater per alloggi pubblici

ROVIGO - Si continua a lavorare al testo definitivo dell’accordo di programma, che ancora non c’è, e che dovrebbe permettere la chiusura della trattativa fra Comune e Regione, con le sue varie articolazioni, per tracciare la strada per la salvezza dell’Iras e per scrivere una nuova pagina per Casa Serena.

Ieri, secondo quanto emerso martedì a margine dell’ennesimo incontro in Prefettura, si sperava potesse essere il giorno della definizione del testo condiviso da inviare poi all’approvazione degli organi deliberativi degli enti coinvolti, oltre all’Iras e al Comune, anche Ulss 5 e Ater.

LE PAROLE
«Stiamo finalizzando, intoppi non ne vedo», commenta il sindaco Edoardo Gaffeo, che resta parco con le parole visto anche il momento delicato, con l’avvicinarsi della lungamente inseguita firma dell’accordo. Martedì ha lasciato intendere che l’accordo potrebbe essere portato in consiglio comunale il 28 marzo. Il primo cittadino, però, non si sbilancia alla domanda su quando il testo definitivo potrà essere finalmente pronto, se già oggi oppure ormai la prossima settimana. Ieri, infatti, il Comune è arrivato alle battute conclusive della stesura della parte dell’accordo che si era assunto l’onere di “rifinire”, con la Regione che ha fatto altrettanto. «Vediamo», risponde laconico Gaffeo. Una frase che fa un po’ il paio con quella dell’assessore regionale a Sanità e sociale Manuela Lanzarin, sempre martedì, al termine delle due ore di incontro in Prefettura: «Stiamo lavorando, abbiamo fiducia».

ATMOSFERA CAMBIATA
Il clima, però, rispetto a qualche giorno fa, sembra essere decisamente cambiato ed ora è tornato a prevalere l’ottimismo sul buon esito del confronto per arrivare alla firma dell’accordo di programma secondo il quale, a fronte del pagamento di 3,1 milioni da parte del Comune all’Iras, cifra stabilita in via transattiva per lo scioglimento consensuale della convenzione che affidava la gestione di Casa Serena all’Iras in cambio delle spese di manutenzione, proprio Casa Serena diventi oggetto di un progetto condivisa fra Comune, Ater e Ulss: mentre l’Iras, concentrando tutta la propria attività su San Bortolo, riuscirebbe a tagliare una parte di spese e a rinegoziare la propria pesante posizione debitoria, l’immobile di via Bramante, tornato al Comune e ristrutturato con un investimento superiore ai 10 milioni di euro, dovrebbe essere poi utilizzato in parte dall’Ulss 5, dietro il pagamento di un affitto prestabilito, per i centri diurni, per attività sanitarie, per i corsi di laurea nelle professioni sanitarie e a uso foresteria, in parte per realizzare appartamenti per persone parzialmente non autosufficienti, secondo il progetto finanziati con 2,4 milioni dal Pnrr, in altre parte l’attuale casa albergo, per realizzare alloggi di edilizia residenziale pubblica o uno studentato una volta acquistata e ristrutturata dall’Ater. Un progetto che permetterebbe non solo di evitare che Casa Serena rimanga vuota e abbandonata, ma che darebbe nuova vita alla Commenda e permetterebbe di “avvicinare” al tessuto cittadino anche il polo universitario del Censer.
Ormai il trasferimento dell’Iras da via Bramante è pressoché completato. Anche la cucina, come deciso martedì, sarà subito abbandonata secondo la richiesta arrivata dal Comune, mentre per gli ultimi otto inquilini che restano nella casa albergo verranno trovate soluzioni ponte in tempi brevi.

Ultimo aggiornamento: 07:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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