Iras verso il baratro: non c'è soluzione. E l'ultimatum del 31 marzo si avvicina

Giovedì 3 Marzo 2022 di Francesco Campi
Iras verso il baratro: non c'è soluzione. E l'ultimatum del 31 marzo si avvicina

ROVIGO - Nessuna novità sul fronte Iras.

Se non che il tempo passa senza che si aprano spiragli per una soluzione. Nulla, rispetto al consiglio comunale aperto del 17 febbraio, sembra essersi mosso. E la preoccupazione dei lavoratori aumenta. Ieri si è riunita la seconda commissione consiliare la cui convocazione era stata decisa nella conferenza dei capigruppo del 22 febbraio: «Dobbiamo tranquillizzare ospiti e lavoratori - aveva rimarcato il presidente del consiglio Nadia Romeo - l'amministrazione c'è e farà di tutto per salvare l'ente, tant'è che all'unanimità abbiamo deciso di convocare la seconda commissione consiliare aperta agli stessi capigruppo e ai tre presidenti delle altre tre commissioni, alla presenza del sindaco e del segretario generale del Comune, dei rappresentanti dell'Ulss e dello studio di consulenza a cui si è rivolto il Comune per proseguire la discussione e condividere le proposte per la soluzione».


DELUSIONE

Tuttavia, dalle parole dei rappresentanti sindacali, invitati a partecipare, tutto traspare tranne che tranquillità. «C'è viva preoccupazione - ammette Davide Benazzo della Fp Cgil - è emerso niente di nuovo, si continua a girare intorno alle stesse cose e a rimarcare che ci sono problemi tecnici. Se questa situazione perdurerà, saremo costretti ad alzare il tiro. Intanto andiamo avanti con le iniziative messe in campo, abbiamo fiducia nell'audizione in Regione, cercheremo di incontrare anche l'assessore Manuela Lanzarin».
Franco Maisto della Cisl Fp aggiunge che «abbiamo apprezzato la velocità con la quale è stata convocata la commissione, ma siamo preoccupati perché non vediamo passi avanti. Il tempo stringe, il commissario straordinario dell'Iras Ezio Zanon ha dato l'ultimatum del 31 marzo. Ora attendiamo la nuova convocazione dell'audizione nella quinta commissione regionale, che è stata rinviata a nuova data. In quella comunale le responsabilità sono state rimpallate alla Regione. Se anche da parte della Regione avverrà la stessa cosa, tutto resterà fermo fino al crollo. Non ce lo possiamo permettere, parliamo di un servizio essenziale per tante famiglie e del futuro di 200 lavoratori».
Sulla stessa linea Cristiano Pavarin della Uil Fpl. «Non possiamo assistere al perdurare di questo stallo, è necessario che si faccia un passo avanti e che il consiglio comunale abbia il coraggio, sulla base di un piano industriale di rilancio dell'ente, di modificare la convenzione con la quale il Comune ha concesso la gestione gratuita di Casa serena all'Iras, che si è accollato spese di manutenzione alle quali non è in grado di far fronte con le sole rette. È chiaro che il Comune e l'Iras sono enti distinti e che il Comune non può elargire soldi per ripianare i debiti, ma se il punto di unione fra i due enti, nonché l'origine deii mali, è la convenzione, è necessario lavorare su questa per far sì che si possano cogliere le opportunità del Pnrr e sviluppare le potenzialità per Casa serena».


POSIZIONI IMMUTATE

Nella prima parte della seduta, a porte chiuse, hanno partecipato in videoconferenza i consulenti ai quali si è rivolta l'amministrazione, ricordando quali sono i vincoli di un intervento da parte del Comune. In base ai quali, con la restituzione del 45% di Casa serena al Comune, Palazzo Nodari può arrivare a versare all'Iras 600mila euro quale contributo per le spese sostenute in quella parte dell'edificio. Troppo poco secondo il commissario Zanon che ha messo anche una data di scadenza: il 31 marzo. Ieri il sindaco Edoardo Gaffeo, ha rimarcato nuovamente che non si tratta di una data perentoria, evidenziando le già espresse opportunità che potrebbero arrivare da nuovi servizi che potrebbero essere attivati a Casa serena grazie alla collaborazione dell'Ulss. Ma perché il Comune possa fare un passo avanti, ha sostanzialmente detto, prima lo deve fare l'Iras presentando un piano industriale credibile. Zanon, però, ha fatto capire che senza un aiuto da parte del Comune, il piano industriale credibile è una chimera. Insomma, tutto come un mese fa.

 

Ultimo aggiornamento: 09:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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