Polveri sottili fuori soglia, nuove restrizioni a traffico e riscaldamento domestico

Sabato 24 Ottobre 2020 di Alberto Lucchin
ARIA IRRESPIRABILE Per tre giorni consecutivi le polveri sottili sono aumentate nell'aria del capoluogo

ROVIGO Tre giorni consecutivi di polveri sottili oltre la soglia massima hanno portato Rovigo a sfiorare l’allerta arancione dell’ordinanza antinquinamento. Martedì 20 si è arrivati a 52 microgrammi di polveri sottili per metro cubo d’aria, mercoledì 5 microgrammi e giovedì 63. Qualora i dati registrati nella giornata di ieri dalla centralina posizionata dall’Arpav in largo D’Acquisto dimostrassero un peggioramento, sarebbero quindi quattro giorni consecutivi di smog, situazione che se dovesse proseguire sino a lunedì, con un aggravio della qualità dell’aria, farebbe scattare il blocco dei veicoli alimentati a gasolio inferiori alla categoria Euro 5. In realtà il meteo di ieri potrebbe avere migliorato la qualità dell’aria, anche se non è scesa una grande quantità di pioggia ad abbattere le micropolveri sospese nell’atmosfera e rilasciate da automobili e sistemi di riscaldamento, scongiurando così un blocco del traffico.
A Rovigo l’ordinanza antinquinamento è ormai una tradizione. O meglio, una necessità, vista la sua particolare posizione nella Pianura padana, una delle aree più inquinate d’Europa. I livelli di polveri sottili che ogni anno segnano record e l’unico rimedio messo in campo annualmente è un provvedimento che blocca il traffico di alcuni veicoli particolarmente inquinanti e impone, senza poter controllare, l’abbassamento della temperatura dei termostati per limitare il consumo delle caldaie. L’ordinanza del sindaco che impone le limitazioni per questo inverno non ha alcuna sostanziale modifica rispetto allo scorso anno, escluso il fatto che è prevista una deroga che permette la circolazione dei mezzi inquinanti di chi assiste persone chiuse in casa a causa della quarantena per Covid.
L’ORDINANZA
I provvedimenti sono due, uno relativo alla limitazione degli impianti termici, compresi quelli alimentati a biomasse, con prescrizioni per le combustioni all’aperto e allo spandimento dei liquami zootecnici, nel periodo che va dal 1 ottobre scorso al 31 marzo 2021. La seconda ordinanza riguarda misure di contenimento della circolazione stradale dal 1 ottobre scorso al 31 dicembre. Le condizioni di allerta sono determinate dal numero di giorni consecutivi di superamento del valore limite giornaliero di polveri sottili, pari a 50 microgrammi per metro cubo. Limite che secondo la normativa, non dovrebbe essere superato per più di 35 giorni all’anno, ma che Rovigo sistematicamente ogni anno oltrepassa. Tre i gradi di allerta: con la verde, fino al 18 dicembre, dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 18.30, non possono circolare i mezzi alimentati a benzina delle categorie Euro 0 e 1, a gasolio Euro 0, 1, 2 e 3, i veicoli commerciali Euro 0, 1, 2 e 3, oltre ai ciclomotori a due tempi categoria Euro 0. Con l’allerta arancione, oltre a quanto previsto per la verde, scatta il fermo per i mezzi Euro 4 a gasolio. Con la rossa vengono bloccati anche i veicoli commerciali Euro 4 tra le 8.30 e le 12.30. Per ciò che resta del 2020, i mezzi privati alimentati a gasolio e classificati Euro 4 sono salvi. Dal 1. gennaio 2021, invece, non potranno più circolare.
«L’accordo delle quattro Regioni del Bacino padano prevedeva il blocco a partire dalle auto diesel Euro 4, indipendentemente dalle condizioni di allerta - aveva spiegato l’assessore all’Ambiente Dina Merlo alla presentazione dell’ordinanza - in considerazione dell’emergenza epidemiologica e delle conseguenze di carattere economico e sociale, si è deciso di sospendere l’esecutività della misura di blocco delle auto diesel Euro 4, ma solo fino alla fine del 2020».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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