PORTO TOLLE - «Non l'ho visto. Me lo sono trovato davanti all'improvviso. Poi, quando sono sceso e ho visto che il ragazzo era morto, sono rimasto scioccato e ho perso la testa». Fra le lacrime, con la voce rotta dai singhiozzi, Antonio Pezzolato, il 49enne di Porto Tolle che sabato ha travolto ed ucciso il 15enne Francesco Bellan, scappando poi via a piedi dal luogo dell'incidente, ha deciso di rispondere alle domande del giudice Alessandra Martinelli.
L'udienza di convalida dell'arresto si è tenuta, dalle 12.30 di ieri, all'interno del carcere di Rovigo, dove l'uomo, un autista, è stato accompagnato all'alba di domenica dai carabinieri che lo avevano rintracciato a casa sua, dove si era rifugiato dopo che era fuggito lasciando la sua Peugeot 207, con il telefono all'interno, sul luogo dell'incidente, il lungo rettilineo sulla Provinciale 38, in località Mentone.
Il 49enne si era cambiato i vestiti, togliendosi quelli che nella sua corsa attraverso i campi bagnati dalla pioggia, si erano inzuppati ed infangati. La sua individuazione è stata praticamente immediata da parte dei carabinieri, che si sono messi in moto con svariate pattuglie: giusto il tempo di risalire all'intestatario della Peugeot 207 e di arrivare alla sua abitazione, a Porto Tolle, dove si è trasferito da circa un anno.
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