Marco, Filippo e Michael: tre vite spezzate contro un albero. La tragedia di Grignano

Giovedì 28 Ottobre 2021 di Francesco Campi
La tragedia di Grignano
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ROVIGO - Una fitta cortina di dolore su Rovigo e su tutto il Polesine è calata con l'incidente che ha visto spezzarsi le giovanissime vite di Marco, Filippo e Michael, 52 anni in tre, con un quarto, N.M., di appena 16 anni, che ha riportato gravissime lesioni e si trova ricoverato in Rianimazione, avvenuto in un tratto di via Giotto, la strada che porta a Grignano, poco dopo la doppia semicurva che si affronta oltrepassato il cavalcavia ferroviario, dove già erano avvenuti in passato altri incidenti.

Mai così drammatici.

Incidente a Rovigo, le vittime


Filippo Bettarello e Michael Zanforlin avevano appena 17 anni. Marco Stocco, invece, aveva un anno in più, ne aveva compiuti 18 ad aprile, era il più grande del gruppo ed era lui al volante della Ford Ka che pochi minuti prima della mezzanotte di un marti franco di sangue, è uscita di strada sulla sinistra, andandosi a schiantare con violenza contro una robinia. Sul tronco e ai piedi della quale nel corso della giornata sono stati deposti mazzi e vasi di fiori, biglietti e candele. Erano poco più per bambini, un'età nella quale tutto sembra possibile, ma non morire.

 


GLI AMICI

«Li trovavi dappertutto e dove c'erano loro, era sempre una festa», è il ricordo di una ragazza con i grandi occhi neri arrossati dal pianto. È una dei tanti giovani che ieri si sono ritrovati davanti al Vanilla Caffè, nella piazza della chiesa di Boara, dove i tre si ritrovavano spesso. Mentre sui social molti sono attivissimi e già hanno lanciato la proposta di una fiaccolata in centro, con partenza da piazza Vittorio Emanuele per sabato sera, in pochi, di persona, hanno voglia di parlare e di aprirsi. Un'altra ragazza, però, non riesce a trattenere le lacrime: «Ieri sera (martedì, ndr) aveva detto che non sarebbe uscito, noi siamo andati alla Fiera a mangiare una piadina, ma quando siamo tornati a casa non c'era e l'ho chiamato fino all'una e mezza». A quell'ora, però, non poteva più rispondere, perché la tragedia si era già consumata.
«Filippo era bravissimo a disegnare e anche a cantare, gli sarebbe piaciuto diventare un cantante», spiega un'altra amica. Betta, come lo chiamavano, quattro anni fa, alla morte della madre Vilma, era stato adottato dalla zia ed era andato a vivere con lei, con le cugine come sorelle, in Commenda. Di Boara era Marco, che aveva lavorato anche nella pizzeria da Roberto. Michael, invece, viveva a Buso, con la mamma, il suo compagno e il fratello più piccolo, mentre la sorella più grande, già mamma, si è trasferita da qualche tempo. «Mi hai lasciato senza nulla, il vuoto totale, mi avevi promesso di stare sempre con me qualsiasi cosa fosse accaduta ma mi hai lasciata da sola», è il messaggio carico di dolore che la madre ha affidato ai social. A lei sono arrivate anche le condoglianze del neo sindaco di Boara Pisani Andrea Gastaldello, che la conosce visto che per una parte della sua vita ha gravitato in quel paese e che il nonno di Michael è attivo nella protezione civile di Boara. «Non sta mai zitto, è un casinista, sempre allegro», ricorda un'amica, che ancora usa il presente per parlare di loro, quasi non fosse riuscita a metabolizzare del tutto quanto accaduto.


LE SCUOLE

I loro percorsi scolastici erano stati tortuosi. «È stata una mattina difficile, c'era un silenzio surreale per una tragedia che tocca tutti. Abbiamo radunato gli studenti per parlare con loro, credo che attiveremo anche un supporto psicologico visto che ne abbiamo la possibilità. Il ragazzo ricoverato è un nostro studente e lo è stato fino all'anno scorso anche Stocco, ma dal lutto è stato colpito anche un nostro ex dirigente scolastico», spiega la dirigente dell'Ipsia Marchesini, Isabella Sgarbi. Michael e Filippo, invece, frequentavano l'Enaip, che ha diffuso un messaggio su Facebook, con le foto dei messaggi appesi alla bacheca: «L'improvvisa scomparsa di Michael e Filippo ha lasciato un vuoto incolmabile. Tutta la scuola, compagni e insegnanti si stringono per voi in un grande abbraccio. Porteremo con noi il ricordo di due ragazzi innamorati della vita e con tanta voglia di viverla pienamente». Il dirigente scolastico del De Amicis, Osvaldo Pasello, invece, in un messaggio interno ad alunni, docenti, famiglie e personale, ha sottolineato come «il gravissimo incidente ha indirettamente colpito la nostra comunità, coinvolgendo nostri ex-alunni: consentitemi solo, a nome di tutti noi, di trasmettere un grande, sofferto, abbraccio di vicinanza alle loro famiglie, a noi e a voi ragazzi, che li avete conosciuti».

Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 10:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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