Domani in campo sportivo l'addio a Stefano, morto a 20 anni sul guardrail

Lunedì 29 Giugno 2020
Stefano Trovò sulla sua Suzuki 450
ADRIA - Domani pomeriggio alle 15.30 due comunità, quella adriese e quella cavarzerana, si uniranno in un unico abbraccio per l’ultimo saluto a Stefano Trovò, spentosi venerdì sera a causa delle lesioni riportate nella tragica caduta mentre era in moto lungo via Parco del Delta, a ridosso del ponte che porta al Cantiere navale Vittoria. 
NIENTE DUOMO
Vista la previsione di un massiccio afflusso di persone, il vescovo Adriano Tessarollo ha concordato sull’opportunità di non celebrare il funerale nel Duomo, che avrebbe rischiato, anche per le prescrizioni sul distanziamento, di non contenere tutti, bensì al campo sportivo dei padri Canossiani, come preannunciato dalla madre Paola Bernardinello. Gli ultimi istanti della sua vita sono stati drammaticamente ripresi dalla telecamera “GoPro” che aveva sul casco. E che ha documentato un sorpasso della Suzuki Motard 450, con la ruota anteriore, leggermente più piccola di quella posteriore in questa tipologia di moto, molto potenti e leggere, che si è alzata. Poi, come un cavallo imbizzarrito, ha sbandato ed ha urtato contro il guardrail per poi schiantarsi a terra. Il casco del 20enne si è spaccato. Ed i tentativi di rianimarlo, disperati, da parte del personale del Suem, sono risultati vani. Un passato nelle giovanili del Cavarzere, da un annetto aveva iniziato a lavorare in un’azienda padovana che posa le fibre ottiche. Il nonno, Armando, per quasi mezzo secolo è stato “il barbiere” della città, con il suo negozio sotto il municipio.
LA PASSIONE
La passione per le moto di Stefano, che avrebbe compiuto 21 anni a novembre, era sconfinata e coltivata insieme a un gruppo di amici fraterni. “Brothers”, appunto, come la scritta che si erano fatti stampare sulle magliette. «Le indossavano quando andavano a fare le gite tutti insieme. Per loro, quelle magliette, erano un simbolo», ha spiegato il fratello Sandro. Il padre Fabiano rimarca come «la moto era la sua passione da quando, a 16 anni, aveva preso la patente per il suo primo 125. Questa era la terza, un 450 di cilindrata che aveva acquistato circa un anno fa».
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