Quattro bimbi salvati dal papà ​mentre il fuoco divorava la casa

Sabato 7 Luglio 2018 di Diego Degan
Quattro bimbi salvati dal papà mentre il fuoco divorava la casa

ROSOLINA - Sei persone, due genitori e quattro bambini, in ospedale per aver inalato i fumi dell'incendio, altre venti scampate alle fiamme nel cuore della notte, cinque case mobili distrutte nel giro di mezzora. E, naturalmente, tanta paura tra gli ospiti del campeggio e quelli delle case nelle immediate vicinanze. Il bilancio dell'incendio scoppiato l'altra notte al Villaggio vacanze Rosolina Mare Club poteva essere peggiore, ma il coraggio di un padre, l'intervento della vigilanza interna e delle squadre dei vigili del fuoco di Adria e Rovigo hanno impedito il peggio.
 

 
 

Erano quasi le tre di notte quando la ronda di vigilanza della struttura turistica è passata nel settore delle cinque case mobili. Tutto era tranquillo. L'inferno è scoppiato pochi minuti dopo. Da una di quelle case hanno cominciato a levarsi fiamme che, in breve, hanno superato in altezza gli alberi della pineta.

 

I turisti si sono svegliati di soprassalto e, dandosi reciprocamente l'allarme, sono corsi fuori, senza vestiti, senza telefoni o denaro, senza niente. Un famiglia vicentina, papà, mamma e quattro figli (due coppie di gemelli, rispettivamente di 6 e 9 anni) è stata quella che se l'è vista più brutta. La loro casa mobile, sottovento rispetto all'incendio, era stata investita in pieno dal fumo.

SALVATI DA PAPÀ
Il papà ha messo in salvo tre dei suoi bambini calandoli da una finestra posteriore e ha, poi, girovagato all'interno del bungalow, già pieno di fumo, per cercare il quarto e portarlo, infine, in salvo. Contemporaneamente si sono svegliati anche i vacanzieri di via Dei Francesi, la strada che porta al camping e che, nel volgere di alcuni minuti, si è riempita di volenterosi che volevano dare una mano, di persone preoccupate per le loro auto parcheggiate, di semplici curiosi. La direzione del campeggio ha immediatamente attivato tutte le misure di emergenza, radunando il personale della vigilanza che, con la manichetta, la pompa carrellata e qualche estintore ha cercato di fermare le fiamme, senza troppo successo.

I VIGILI DEL FUOCO
Il successivo arrivo di tre squadre di pompieri ha permesso, nel giro di un'ora, lo spegnimento delle fiamme, ma le operazioni di controllo, messa in sicurezza ed eliminazione dei possibili focolai sotto la cenere, hanno tenuto impegnati i vigili del fuoco fino a mattino inoltrato. I quattro vicentini sono stati presi in carico dal personale del 118 e portati, in ambulanza, dapprima a Porto Viro, che è il più vicino presidio sanitario, poi all'ospedale di Adria.

CURE AD ADRIA
Tutto era pronto per trasportarli in camera iperbarica a Padova, se la cosa si fosse resa necessaria, ma i controlli eseguiti al nosocomio adriese hanno mostrato che l'inalazione del fumo dell'incendio non aveva provocato a nessuno una seria intossicazione. Tutti sono stati dimessi ieri in mattinata, tranne il bambino che il padre aveva portato fuori per ultimo, che è stato ricoverato in pediatria per una leggera irritazione delle vie aeree: sarà dimesso oggi. Alla fine tutto si è risolto senza vittime, ma solo con danni non indifferenti alle attrezzature del camping. Ora la parola passa alle forze dell'ordine, per cercare di capire cosa possa avere innescato le fiamme. I vigili del fuoco hanno fatto intervenire una squadra specializzata che, con appositi strumenti, può rilevare la presenza di acceleranti (benzina o altro) sul luogo dell'incendio. Ma si tratterebbe di atto dovuto che dovrebbe portare a escludere tale eventualità. 

CORTO CIRCUITO
La pista più probabile, al momento, viene ritenuta quella di un corto circuito che potrebbe riguardare anche un semplice apparecchio elettrico anti-zanzare o una candela di citronella, con la stessa funzione, che potrebbe essere caduta dal davanzale di una finestra sull'erba, dato che alcuni riscontri farebbero pensare che le fiamme siano partite proprio all'esterno di una delle case mobili.
Queste ultime, poi, essendo disposte a cerchio, si sarebbero tutte incendiate per effetto della brezza che spirava dall'interno verso il mare. Ma, allo stato attuale, si tratta di semplici ipotesi di lavoro. Ufficialmente non è stata neppure individuata la casa mobile dalla quale è partito l'incendio e la ricostruzione della dinamica dell'incidente richiederà ancora giorni di lavoro e analisi dei resti carbonizzati.

Ultimo aggiornamento: 14:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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