PORTO TOLLE - Altro incendio sugli argini di Porto Tolle. Stavolta tocca a Scardovari che deve fare i conti con quasi 600 metri di argine andati in fumo. La zona, a metà tra la salita di Giarette che porta alla strada che costeggia argine e Po, e il porto peschereccio di Scardovari, ha visto il fuoco svilupparsi (non si sa se doloso o no) dalla parte della sponda arginale che guarda il paese e non quella del fiume. Il primo allarme è arrivato dai residenti a casa da qualche pescatore che proprio sul fiume ha degli attracchi (ce ne sono decine dalla parte del Po). Avvisati, i vigili del fuoco di Adria sono arrivati senza perdere tempo e con due autopompe sono riusciti a domare le fiamme.
La situazione nel frattempo aveva attirato decine di curiosi. Il tutto due settimane dopo un altro incendio che aveva colpito una zona adiacente all'argine del Po che passa vicino a Donzella, nella zona denominata Coe, dove erano intervenuti il 12 maggio due squadre di pompieri in pieno lockdown, una di Adria e l'altra a supporto da Rovigo. Un incendio, a detta dei vigili del fuoco intervenuti due settimane fa, «particolare e forse doloso. Ci sono due punti distinti di sviluppo». Tanto che sul posto si erano recati anche i Carabinieri, perché le fiamme avevano preso forza in due zone distinte delle Coe, distanti fra loro circa un chilometro, fiamme che avevano arso tanto verde e ramaglie non del posto, ma accatastate in modo disordinato sotto la strada che costeggia l'argine. Ci sono alcuni ricoveri di attrezzi, orti, proprietà, ma anche colonie di gatti che vengono nutriti dai residenti.
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