Si spaccia per l'amico sacerdote e deruba il cappellano della Polizia di Stato

Venerdì 3 Agosto 2018 di Francesco Campi
Don Gianni Vettorello
ROVIGO - Una telefonata nel cuore della notte, un amico che singhiozza: «Aiutami, ho avuto in incidente e non ho i soldi per pagare il carro attrezzi». Purtroppo chi parlava si è spacciato per chi non era, un altro sacerdote, mentre era un vile truffatore che si è approfittato della generosità di don Gianni Vettorello, cappellano della Polizia, che ha provveduto a fare un bonifico. Anzi due, perché gli è stato detto che il primo non era andato a buon fine.  Centinaia di euro che, come spiega con dolore, servivano «per aiutare le tante persone in difficoltà che si rivolgono a me: questi disgraziati, italiani non hanno rubato a me, hanno rubato alla povera gente».
L’interlocutore, che gli ha passato anche un’altra persona, ha snocciolato i nomi di altri preti dicendo che prima si era rivolto a loro, ma uno non era in grado, uno era al campo scuola e così via. Segno che aveva studiato bene cosa dire. Don Gianni, colto nel sonno, con la voce al telefono che si sentiva male, nella fretta di aiutare non è stato a verificare. E ha versato sulla Postepay indicata. Solo dopo si è reso conto di essere stato raggirato.
BONIFICO SU POSTEPAY
«Bisogna stare sempre attenti – commenta sconsolato – e riflettere bene quando ci si trova di fronte a queste situazioni». Per questo ha voluto raccontare tutto su Facebook: «Il mio cuore è addolorato per tre motivi. Il primo perché ho constatato la mia ingenuità credendo che tutte le persone siano oneste, sincere e nobili di animo. Il secondo perché sei un infame che mi hai raggirato e truffato facendoti passare per un mio amico sacerdote che, dopo aver fatto un incidente, aveva urgente bisogno che io gli facessi una ricarica per poter chiamare il carro attrezzi per essere portato a casa. Il terzo motivo è perché i soldi che ti ho mandato servivano per sollevare delle famiglie in difficoltà e che ora non potrò più aiutare. Hai usato il denaro destinato a dei bambini per i tuoi sporchi interessi. Io non ho mai maledetto nessuno, ma lasciatelo dire: sei proprio un infame e prima o poi la pagherai».
Già ieri mattina, don Gianni ha provveduto a denunciare tutto alla Polizia postale, fornendo il numero di conto sul quale aveva fatto i versamenti e quello del telefono da cui è arrivata la chiamata. Don Michele Samiolo, collaboratore nella parrocchia di San Francesco, incaricato per la pastorale giovanile di Rovigo e per l’Azione Cattolica giovani e ragazzi, appena nominato alla guida nella parrocchia di Lendinara, ha rilanciato su Facebook: «C’è qualcuno che telefona a nome mio e dice che ho bisogno di soldi perché ho fatto un incidente. É una truffa: se capita annotate il numero e l’ora della chiamata e segnalate anche voi al 112».
Ultimo aggiornamento: 08:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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