La Finanza "pesca" 43 evasori totali e una maxi-truffa nel settore ittico

Mercoledì 24 Giugno 2020 di Francesco Campi
I finanzieri Dario Guarino e Sebastiano Maria Rizzo durante la conferenza stampa
ROVIGO - Un maldestro raggiro nel settore ittico, venuto a galla grazie ai controlli della Guardia di Finanza, che hanno scoperto come una start-up adriese, un’azienda neonata che si occupa di trasformazione del pesce, avrebbe ottenuto un finanziamento europeo da 800mila euro pur essendo sprovvista dei requisiti necessari.
IMPRESA INNOVATIVA
Start-up indica una nuova impresa e quelle innovative sono finanziate in vari modi, ma sempre sulla base di alcuni requisiti, sia soggettivi come per esempio l’età degli imprenditori, che tecnologici, come un’innovazione nel processo produttivo. Le tre persone, tutte polesane, che sono state denunciate per truffa nell’ambito dei controlli delle Fiamme Gialle della Tenenza di Adria nel campo delle illecite percezioni di fondi pubblici, avevano autocertificato la sussistenza di requisiti che gli accertamenti hanno invece dimostrato essere inesistenti.
INDAGINE IN CORSO
Si tratta di un’anteprima di un’indagine ancora non del tutto conclusa, offerta ieri nel corso della conferenza stampa nella quale il colonnello Dario Guarino, comandante provinciale della Finanza polesana, insieme al tenente colonnello Sebastiano Mario Rizzo, vicecomandante provinciale e alla guida del Gruppo di Rovigo, ed al tenente colonnello Roberto Atzori, comandante del Nucleo di polizia tributaria (nella foto piccola), hanno tracciato un bilancio degli ultimi 18 mesi di attività del corpo, in occasione dell’annuale festa, per il 246esimo anniversario della sua fondazione.
LA RICORRENZA
«Una festa particolare per il momento particolare che stiamo vivendo, alla presenza soltanto del prefetto Maddalena De Luca, ma non per questo meno sentita e meno importante», ha sottolineato il colonnello Guarino. L’ufficiale alla guida delle Fiamme Gialle polesane ha iniziato la carrellata partendo proprio dal grande impegno delle Fiamme Gialle sui nuovi fronti di attività per l’emergenza pandemica: 792 controlli svolti da marzo sul rispetto delle misure di contenimento epidemico con 21 sanzioni amministrative e 11 persone denunciate per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione, in operazioni che hanno portato al sequestro di circa 4mila mascherine e dispositivi di protezione individuale non in regola e di 360 flaconi di gel e prodotti per l’igiene delle mani con denominazione non corretta.
MASCHERINE CONTRAFFATTE
Su alcune di queste operazioni le indagini sono ancora in corso, così come non si fermano le attività di contrasto alle pratiche anticoncorrenziali e alle manovre speculative, approfittando dell’aumento della richiesta di alcuni beni. Sono stati «approfonditi elementi sintomatici di condotte distorsive», ma, ha sottolineato Guarino, i controlli, anche con funzione preventiva, «non hanno rilevato casi particolari di rialzo dei prezzi in Polesine. Tutte queste attività, oltre a proteggere i consumatori, tutelano gli imprenditori onesti che in questo momento lavorano a fatica, togliendo dal mercato coloro che con pratiche illegali creano effetti distorsivi del mercato».
IL BILANCIO DELL’ATTIVITÀ
Se l’emergenza ha visto la Guardia di Finanza in prima fila, insieme alle altre forze di polizia, non si è fermata l’attività “tradizionale”, che nell’ultimo anno ha portato a risultati notevoli. Sono stati denunciate 96 persone per reati fiscali, di cui 4 arrestate. Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e Iva è pari a 3,6 milioni, con una somma ancora maggiore, 3,7 milioni, di proposte di sequestro ancora al vaglio dell’autorità giudiziaria. Sul fronte del contrasto all’economia sommersa, sono stati scovati ben 43 evasori totali, ignoti al Fisco, che hanno evaso complessivamente 15 milioni di Iva e sono stati denunciati o sanzionati 30 datori di lavoro per aver impiegato 64 lavoratori in nero o con contratti irregolari.
CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
Non sono mancate le attività di contrasto all’infiltrazione della criminalità organizzata, con provvedimenti di sequestro e confisca in applicazione della normativa antimafia per 877mila euro, 31 accertamenti patrimoniali e la proposta di sequestro di beni per un valore di oltre 578mila euro.
 
Ultimo aggiornamento: 08:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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