PORTO TOLLE - Il giallo di Greta Spreafico, scomparsa a Porto Tolle senza lasciare traccia lo scorso 4 giugno, sembra essere arrivato a un punto di svolta dopo mesi di indagini.
LA RIVELAZIONE
L'avvocato Barzan, su Telelombardia, ha di recente dichiarato in tv: «Ci sono elementi di colpevolezza che evidentemente sono a carico di una persona individuata: siamo davanti a un fatto nuovo poiché l'inchiesta non è più contro ignoti. Ci sono elementi sufficienti e specifici sia da un punto di vista oggettivo che soggettivo: aspettiamo l'avviso di conclusione delle indagini preliminari». Ulteriori conferme sono giunte da Ezio Denti, investigatore privato a cui si è affidata la famiglia Spreafico, in questi mesi, per fare luce sulla scomparsa della parente. La donna era arrivata in Basso Polesine all'inizio di maggio, per seguire da vicino il rogito di un appartamento ereditato dal nonno. Secondo le prime ricostruzioni, Spreafico avrebbe fissato un appuntamento per il 6 giugno, con un cugino, per chiudere l'affare e intascare dalla vendita quasi 80mila euro. Il 4 giugno, tuttavia, si perdono definitivamente le tracce di Greta e le autorità iniziano subito a scandagliare il territorio alla ricerca della 53enne originaria di Erba. Nemmeno l'automobile è stata mai più ritrovata: una Kia Picanto nera, targata EF080DT. Gli ultimi tempi della cantante rock erano stati piuttosto turbolenti: le nozze fissate con il compagno Gabriele Lietti - programmate per il 22 aprile 2022 - e poi improvvisamente saltate, prima ancora una intossicazione da metalli pesanti che gli aveva causato un forte malessere durato mesi. Nel breve soggiorno a Porto Tolle, la donna aveva allacciato pochi rapporti. Tra le conoscenze l'amicizia nata con il giardiniere Andrea Tosi, visto che entrambi erano accomunati dalla forte passione per il rock. L'ultimo messaggio inviato dal telefonino di Greta, indirizzato al fidanzato Gabriele Lietti, risale alla notte del 4 giugno, per la precisione alle 3.06. Venerdì il programma televisivo "Storie Italiane", in onda su Rai 1, ha riacceso i riflettori sulla vicenda di Greta Spreafico, grazie alla testimonianza della psicologa Maria Rita Parsi che ha analizzato le piste investigative degli inquirenti.
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