I titolari di bar e ristoranti non hanno dubbi: «Sì al green pass per il personale»

Venerdì 3 Settembre 2021 di Roberta Merlin
Il bar Pedavena a Rovigo

ROVIGO - "Obbligo del green pass a camerieri, baristi, chef, cuochi, responsabili di sala, sommelier e pizzaioli? Nessun problema: la maggior parte del nostro personale è già vaccinato».
I locali e i ristoranti della città non temono l’arrivo della nuova regola in merito all’obbligatorietà del certificato anche per il personale in servizio di bar e ristoranti. Il decreto potrebbe arrivare a breve ed entrare vigore entro la prossima settimana. A fare pressione è soprattutto il ministro Roberto Speranza che teme una nuova ondata con la riapertura delle scuole, visto l’aumento considerevole dei contagi e di decessi che stanno crescendo proprio a causa dei non vaccinati. Secondo le nuove regole, i proprietari dei locali, oltre a controllare la validità della certificazione dei propri clienti, con rischio di incombere in pesanti multe, dovrebbero controllare anche i propri dipendenti.

NESSUN TIMORE

«Per noi non sarà un problema - spiega Massimo Maltarello del Pedavena - sia io che tutti i ragazzi che lavorano con noi si sono già vaccinati. Ne abbiamo discusso assieme, io ovviamente li ho lasciati liberi di scegliere, ho solo spiegato loro che io e la mia compagna ci saremmo sottoposti alla profilassi per la sicurezza di tutti, visto che il nostro lavoro è a contatto con la gente. Il giorno dopo tutti i dipendenti mi hanno comunicato di avere effettuato la prenotazione. E così, ora, se entrerà in vigore questa nuova disposizione, per noi non sarà difficile rispettarla».
D’accordo anche Joe Prearo del Caffè Franchin che sempre in piazza Vittorio Emanuele si prepara a fare il bis con l’inaugurazione della nuova zona del locale in corso di restauro. «L’ottanta del mio personale è già vaccinato - spiega il barista - anch’io e mia moglie ci siamo da poco immunizzati, dunque l’obbligo vaccinale per il personale non mi spaventa. Anche perché, come è già noto, ho appena riaperto dopo una lunga chiusura causata anche da un mini focolaio di Covid che si era scatenato tra i dipendenti. Dopo quell’episodio ho deciso di vaccinarmi, anche se prima non era proprio convinto. Non sono stato contagiato, fortunatamente, però ho capito che non ci si può più sottrarre alla profilassi. Vogliamo lavorare senza, si spera, nuovi lockdown. Dunque anche chi è scettico, pur avendo le proprie ragioni, deve ormai vaccinarsi per uscire quanto primo da questa pandemia».
«L’obbligo di green pass per i lavoratori che sono a contatto con il pubblico è una disposizione arrivata anche in ritardo - spiega un altro ristoratore del centro - era assurdo il fatto che chi avesse l’onere di controllare la clientela in merito all’esibizione del lasciapassare, potesse in effetti essere non vaccinato o magari positivo al Covid. Senza contare che gli stessi avventori hanno fin da subito vissuto questa discrepanza come un’ingiustizia, lamentandosi spesso del mancato obbligo di vaccinazione di camerieri e baristi».

LA CATEGORIA

Se l’obbligo del certificato di avvenuta vaccinazione o tampone «rivolto al personale servirà per evitare nuove chiusure, ben venga la nuova disposizione per chi lavora nei bar e nei ristoranti - conferma Bruno Meneghini di Fipe Confcommercio - la norma era già attesa dai ristoratori e proprietari dei locali della città e della provincia. Alcune settimane fa molti ristoratori avevano contattato l’associazione per chiedere l’obbligo vaccinale per il loro personale. Gli stessi esercenti, insomma, pretendevano l’obbligo della profilassi anti Covid per i loro dipendenti. La paura, infatti, era di essere costretti a chiudere proprio nel cuore della stagione estiva, dopo un inverno nero sul fronte degli incassi a causa dei diversi lockdown e focolai di Covid».
Per il momento sarebbero invece esclusi dall’obbligo di green pass i saloni di bellezza ed estetici. Dal parrucchiere, in particolare, la mascherina non viene mai tolta dal cliente e tanto meno dall’operatore, dunque i rischi di contagio, se c’è l’utilizzo rigido del dispositivo di protezione individuale, non sarebbero rilevanti. Non è escluso, però, che presto l’obbligo di green passa venga introdotto per la categoria degli estetisti, dal momento che ci sono trattamenti, come quelli al viso, che richiedono un contato fisico ravvicinato, dove anche la mascherina potrebbe essere non sufficiente per scongiurare un eventuale contagio.
 

Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 09:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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