Incidente mortale all'incrocio, carabiniere condannato a sei mesi

Giovedì 28 Febbraio 2019
Incidente mortale all'incrocio, carabiniere condannato a sei mesi
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ROVIGO - Un incidente all'incrocio fra la Regionale 443, via dei Mille e via Nievo, il 2 novembre 2013 costò la vita alla 74enne Giuliana Trevisan, morta per le conseguenze dell'impatto della sua 500 con la Grande Punto dei carabinieri di Adria. Una dinamica ricostruita centimetro per centimetro, secondo dopo secondo, in un lungo processo, che è culminato con la sentenza di primo grado. L'udienza ha visto il procuratore capo Carmelo Ruberto, in aula come pm, chiedere l'assoluzione per Rocco Cannabona, carabiniere oggi in pensione, che quel giorno era al volante dell'auto di servizio, imputato con l'accusa di omicidio colposo.
 
E ha poi visto il giudice Raffaele Belvederi pronunciare una sentenza di condanna a sei mesi, sospesi con la condizionale. Una decisione che l'avvocato Gianpietro Berti, difensore dell'ex vicecomandante della Compagnia carabinieri di Adria, ha accolto con rammarico, rimarcando come a suo avviso le perizie avessero evidenziato che in nessun modo si sarebbe potuto evitare l'impatto. Per questo sembra già potersi annunciare il ricorso in appello. Quell'ormai lontano 2 novembre il luogotenente Cannabona doveva raggiungere il Tribunale per l'udienza di convalida di un arresto per stalking nell'ambito di un'indagine coordinata dal pm Fabrizio Suriano. Lo stesso pm che ha poi vergato il capo d'imputazione nei suoi confronti, sottolineando come nonostante l'anziana, che proveniva da via dei Mille, avesse omesso di dare la precedenza, l'auto dei militari sarebbe andata a circa 94 chilometri orari, al di sopra dei 70 previsti, e il luogotenente avrebbe tenuto una condotta di guida che non gli avrebbe consentito l'arresto tempestivo.
F.Cam.
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