Omicidio di Giulia, le nonne si contendono la bambina

Giovedì 14 Novembre 2019 di Francesco Campi
Roberto Lo Coco ha ucciso la moglie Giulia Lazzari
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ADRIA - La sua giovane mamma, Giulia Lazzari, è morta per mano del marito, ovvero suo padre, Roberto Lo Coco, che si trova in carcere con l’accusa di omicidio premeditato e del quale è emersa in tutta la sua drammaticità la dipendenza da eroina. Lei ha appena quattro anni, ma in questo breve scorcio di vita ha già accumulato un dolore così enorme come altri non ne incontrano in tutta la loro intera esistenza.
 
La bambina, pochi giorni la morte della madre, è stata presa in carico dai servizi sociali e trasferita in una struttura protetta. Una decisione che aveva scatenato una protesta immediata da parte della nonna paterna, Concetta Giglio, e dello zio Gabriele Lo Coco, fratello di suo padre, insieme ai quali la piccola viveva, con i suoi genitori. La decisione sul suo futuro ora passa dalla delicata valutazione del Tribunale per i minori di Venezia.
Proprio ieri, la nonna paterna, assistita dall’avvocato di fiducia Stefania Tescaroli, ha depositato il ricorso per ottenere l’affidamento della nipotina, proprio sulla base del fatto che quello è il nucleo familiare di riferimento della piccola. Anche dopo il ricovero della mamma Giulia e l’arresto del padre Roberto, è stata affidata alla nonna paterna, in quel momento valutata in grado di prendersi cura di lei. Tuttavia, un’analoga richiesta sarà formulata a breve anche dalla zia materna, la sorella di Giulia, Deborah, come spiega l’avvocato Enrica Fabbri cui si è affidata la famiglia Lazzari: «Anche noi – evidenzia - siamo prossimi a presentare un ricorso per l’affidamento della bambina alla zia Deborah Lazzari. Ancora non lo abbiamo depositato, ma ci stiamo lavorando ed è questione di poco tempo. Credo che le due istanze verranno valutate congiuntamente». 
La decisione del Tribunale per i minori, in ogni caso, andrà nell’interesse della bambina, con lo scopo di garantirle la maggior serenità e stabilità, insieme al necessario affetto. Sempre ieri intanto, davanti al giudice per le indagini preliminari Pietro Mondaini si è tenuta l’udienza per l’affidamento della consulenza psichiatrica su Roberto Lo Coco, nella forma dell’incidente probatorio, istituto che prevede la formazione della prova anticipatamente, già in fase di indagini preliminari, pur conservando le stesse regole del contraddittorio nel dibattimento, così come era stato richiesto dal sostituto procuratore Sabrina Duò, che conduce le indagini sull’omicidio e che ha contestato a Lo Coco anche l’aggravante della premeditazione.
Il giudice ha nominato come consulente lo psichiatra forense Luciano Finotti, dirigente dell’Ulss 5, mentre l’avvocato Anna Osti, che difende d’ufficio Lo Coco, si è rivolta al dottor Emanuele Toniolo, direttore del Dipartimento Salute Mentale dell’Ulss 5.

L’avvocato Fabbri, invece, si è affidata allo psichiatra criminologo e forense Diego Arsie di Bassano del Grappa. Tutto prenderà le mosse, con una prima analisi, in carcere, il prossimo 25 novembre e sono stati disposti 60 giorni di tempo per il deposito della perizia. Nel frattempo anche gli zii materni, i tre fratelli di Devis Lazzari, Ioaze, Gianni e Monia, la zia con la quale Giulia aveva un rapporto molto stretto, in quanto parti offese, si sono rivolti all’avvocato Luca Azzano Cantarutti che ha depositato la propria nomina.

Ultimo aggiornamento: 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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