La Carovana rosa accende Rovigo, tutti sul Corso per vedere il Giro d'Italia

Sabato 17 Ottobre 2020 di Paolo Romagnolo
Traguardo volante sul Corso del Popolo a Rovigo per il Giro d'Italia

IL GIRO IN POLESINE - Una magia rosa lunga solo mezzora, ma in grado di rendere speciale l’intera giornata. Il Giro d’Italia ieri ha attraversato il Polesine nel corso della 13esima tappa, che ha portato da Cervia fino a Monselice. Un passaggio velocissimo, che ha vissuto il suo momento più emozionante nel transito sotto il traguardo volante posto in Corso del Popolo a Rovigo. Una grande festa per appassionati di ogni età che si sono riversati sulle strade per incitare i corridori, consolidando un rito ormai senza tempo che nemmeno lo spettro del Covid è riuscito a fermare, anche se in settimana non sono mancati i richiami alle norme di sicurezza.
LA FUGA
La corsa rosa ha fatto capolino nella nostra provincia alle 14.19 a Polesella, quando i chilometri già percorsi erano 105. Sul ponte che attraversa il Po i primi a passare sono i fuggitivi di giornata: un drappello di sette uomini in cerca di gloria, tra loro anche gli italiani Simone Ravanelli, Alessandro Tonelli e Lorenzo Rota. Ma il gruppo dietro non concede molto spazio. Non solo perché in centro a Rovigo ci sono in palio punti importanti per la maglia ciclamino, ma anche e soprattutto perché la tappa, con i suo finale mosso sui Colli Euganei, fa gola a molti finisseur di razza. Sulla Statale 16 si viaggia a quasi 50 chilometri orari. In un lampo si arriva a Bosaro, comune dalla grande vocazione ciclistica, che applaude i corridori raccogliendosi attorno al monumento dedicato al grande Franco Ballerini, vincitore di due Parigi-Roubaix ed ex ct della Nazionale del pedale. Un’opera alla quale anche la Rai dedica qualche ripresa aerea e un breve commento in diretta. Pochi minuti più tardi la tivù di Stato omaggia anche Rovigo, citando alcuni dei principali luoghi di interesse. Si ricorda anche la prima volta in cui il capoluogo polesano ospitò il Giro: era il 1913 e sotto le torri si chiuse una interminabile frazione di 420 chilometri partita da Ascoli Piceno e vinta da Lauro Bordin di Crespino. Immancabile anche un riferimento al rugby, lo sport più amato dai rodigini.
FESTA IN CORSO
Nel frattempo in centro l’attesa si fa trepidante. Passano i minuti e a bordo strada si accalcano sempre più tifosi e semplici curiosi. Giovani, intere famiglie, anziani. Tutti con la mascherina e con il collo allungato oltre le transenne per scorgere i primi corridori in arrivo da viale Porta Po. Sale la tensione, soprattutto in piazza Matteotti dove è posto il traguardo volante. “Eccoli!”, finalmente grida qualcuno. La fuga mantiene circa un minuto e mezzo di vantaggio e così lo sprint diventa una questione tra i sette in avanscoperta. Poco dopo l’imbocco di Corso del Popolo, lo svizzero Simon Pellaud saluta la compagnia e guadagna qualche decina di metri: quanto basta per aggiudicarsi il traguardo intermedio tra gli applausi del folto pubblico rodigino. Poi ecco spuntare il gruppo, regolato dal leader della classifica a punti Arnaud Demare, che così allunga il suo vantaggio sul concorrente diretto Peter Sagan. La velocità è talmente elevata che i colori sgargianti dei completi indossati dai corridori quasi si mescolano in una tavolozza di emozioni. Tutti però scorgono la maglia rosa del portoghese Joao Almeida, i più attenti giurano di aver intravisto anche la sagoma di Vincenzo Nibali, tra i favoriti per la vittoria finale della corsa rosa. All’uscita dal cuore della città, l’imprevisto: il giovane Davide Ballerini colpisce con il volto un cartello a bordo strada e si procura un taglio allo zigomo sinistro, prontamente incerottato dal medico di corsa lungo viale Porta Adige.
BATTAGLIA SUI COLLI
Alle 14.45 sul ponte di Boara per il Polesine è già tempo di salutare il Giro. Ma per i tanti rodigini che hanno deciso di seguire la tappa sulle rampe dei vicini Colli Euganei lo spettacolo deve ancora iniziare. Come previsto la corsa si accende sulle proibitive pendenze del Roccolo, dove il gruppo riduce sensibilmente il gap dalla fuga; poi sull’ascesa a Calaone gli uomini di classifica prendono la testa della corsa. Dopo 192 chilometri, sul traguardo di Monselice esulta Diego Ulissi, al secondo successo di tappa in questa edizione, che batte di mezza ruota proprio la maglia rosa Almeida. Intanto a Rovigo l’eco rosa è svanito del tutto. Ma tutti sperano sia solo un arrivederci al prossimo anno.
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